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Il Pdl sta affondando: terzo partito dietro a Grillo

E ora a rischiare è il segretario Alfano

Alvise Losi
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Brutto colpo per il Popolo della libertà. Ormai il crollo è verticale. Nel sondaggio Ipsos di Nando Pagnoncelli mostrato ieri sera a Ballarò il partito di Silvio Berlusconi è scivolato addirittura al terzo posto, dietro a Partito democratico e Movimento 5 stelle, che dopo l'exploit nelle elezioni amministrative diventa, nelle intenzioni di voto, secondo partito nazionale. Pdl morto - Berlusconi sapeva già di dover rifondare il partito. E a rischiare ora è il segretario nazionale Angelino Alfano, che non ha saputo rilanciare il Pdl dopo l'appoggio al governo tecnico di Mario Monti. Ormai la creatura nata dall'unione di Forza Italia e Alleanza Nazionale ha ridotto i propri voti al 17,2%, meno della metà rispetto al risultato che aveva ottenuto alle elezioni politiche del 2008, solo quattro anni fa. L'impressione è che il Pdl debba essere smantellato, con il coordinatore Sandro Bondi che ha rassegnato le proprie dimissioni (poi rifiutate da Berlusconi) e Alfano che continua a essere bacchettato dall'ex premier. Ma nessuno dei due convincerebbe gli elettori come candidato premier: 7% per Alfano e solo 5% per Berlusconi. Boom Grillo - Il Movimento 5 stelle sale al 18,5%, a smentire tutti coloro che sostenevano un suo futuro crollo alle politiche. Molti politici hanno sempre sostenuto che i grillini siano solo espressione di una disaffezione dei cittadini nei confronti dei partiti politici tradizionali e hanno valutato il boom del M5s alle amministrative come un voto che non potesse essere replicato su base nazionale. Il sondaggio smentisce tutte queste interpretazioni e costringe i politici a prendere sul serio il movimento di Beppe Grillo, che, lungi dall'essere solo un comico, è il secondo leader politico più gradito. Il 12% degli italiani lo vorrebbe come premier nella prossima legislatura, al pari con Pierluigi Bersani e sotto a Mario Monti (21%). Basta politica - Il premier Monti perde consensi. Ormai solo il 47% degli italiani ha un parere positivo sul presidente del Consiglio, mentre il 49% ha un parere negativo. E anche la fiducia nel Governo è in netto calo. I cittadini pensano a nuovi partiti: il 52% non vorrebbe nuovi soggetti politici in Italia, ma, tra quelli che invece pensano che sia necessario, la metà ritiene che il nuovo movimento politico non dovrebbe essere riconducibile agli schieramenti tradizionali. Allo stesso tempo il 48% vorrebbe votare per un partito del tutto nuovo, che vada anche oltre al M5s. Ma su una cosa la maggioranza è certa: per il 62% il successo dei grillini è dovuto al fallimento dei partiti tradizionali.

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