L'opinione

Vittorio Feltri sull'arresto di Walter Biot: "Fatto passare per traditore, perché è un'indegna montatura"

Vittorio Feltri

Alcune nuove di questi giorni mi hanno lasciato perplesso. La prima. Un ufficiale della Marina italiana è stato arrestato per spionaggio in favore della Russia. Nello specifico, il militare Walter Biot (che in bergamasco significa nudo) è accusato di aver consegnato ad alcuni 007 di Putin documenti segreti riguardanti la sicurezza nazionale. Mi domando di cosa si trattasse visto che il nostro Paese sfilacciato e caciarone non mi sembra abbia alcunché da nascondere, considerato che i cittadini sono talmente pettegoli che nulla di quanto accade loro, a qualsiasi livello, viene celato. Nell'arte di spifferare ogni fatto e misfatto, bufale comprese, siamo imbattibili. In materia di esercito e similari siamo notoriamente scadenti e, quando ci chiamano a partecipare a missioni all'estero, poi ci affidano ruoli secondari, tipo quello una volta assegnato alle crocerossine.

 

 

Infatti la Costituzione italiana non prevede che i nostri soldati prendano parte a battaglie offensive, a loro è consentito soltanto proteggersi. Insomma, essi non dispongono di armamenti particolarmente sofisticati che facciano gola ad altre Nazioni. Pertanto il povero Biot, stretto da necessità familiari, probabilmente ha venduto (per la misera somma di 5mila euro: segno di disperazione) agli agenti di Mosca incartamenti farlocchi o comunque inerenti a cose abbastanza insignificanti. Ciononostante costui è stato fatto passare quale traditore della Patria e quindi meritevole di finire in carcere come un pericoloso criminale disposto a vendere carte preziose e riservate. In conclusione, ritengo che questa vicenda sia una montatura indegna di essere presa in seria considerazione. Liberate l'ufficiale e piantiamola di fantasticare. Per spiare i nostri affari interni basta dare un'occhiata ai telegiornali e al Grande fratello, non c'è altro che sia in grado di interessare la Russia.

 

 

Seconda notizia. A Napoli un tizio sfigato è stato aggredito da due furfanti che lo hanno rapinato dell'orologio e forse di altro. L'uomo ovviamente si è incavolato e ha reagito. Come? Si è messo al volante e ha inseguito i malviventi che viaggiavano su uno scooter. Li ha raggiunti e per fermarli li ha investiti, cos' altro poteva compiere? Giudicando a posteriori avrebbe fatto meglio a lasciarli perdere, in fondo non valeva la pena di accanirsi su di loro per un Rolex. Però al momento non ha resistito all'idea di vendicarsi e finché non è riuscito a travolgerli con la sua macchina non ha desistito. Peccato che entrambi i rapinatori siano rimasti secchi. All'istante. Avere sulla coscienza due cadaveri non è un peso leggero. E non è sbagliato punire adeguatamente l'accanimento. Tuttavia bisogna pur valutare che il signore, ora accusato di duplice omicidio, era stato aggredito e la sua condotta almeno in parte è giustificata. Invece egli è stato buttato in galera e adesso da offeso dovrà difendersi.

 

 

Il che mi fa riflettere sulla circostanza che in Italia i grassatori siano più rispettati di chi subisce un assalto e risponda smodatamente. Il problema è che i ladri, stando alla cultura di sinistra, sono da compatire perché agiscono in stato di necessità, essendo miseri disgraziati i quali si procurano da vivere, non avendo alternative, agendo nella illegalità. Di contro le loro vittime sono obbligate a patire in silenzio ogni sopruso in quanto non sono morti fame. Terza notizia. Ieri il Corriere della sera apre la prima pagina con il seguente titolo: "Le Regioni: dateci più vaccini". Ma quali vaccini se lo Stato non è capace di comprarne e aspetta che glieli consegni l'Europa, che pure ne è priva? Ci sarebbe da ridere se tutto ciò non facesse incazzare.