L'ex agente rifugiato negli Usa

Walter Biot e lo spionaggio, parla l'ex spia del Kgb: "Perché l'Italia è il paese perfetto". Retroscena rovinoso

Yuri Borysovych Shvets, ex maggiore del Kgb rifugiato negli Stati Uniti lo dice chiaramente: "Il proliferare di partiti politici, la corruzione e l'inclinazione a chiacchierare della gente rendono l'Italia attraente per lo spionaggio russo". La ex spia sovietica dal 2006 potenziale testimone chiave dell'avvelenamento dell'ex ufficiale dei servizi russi Alexander Litvinenko, in una intervista a La Stampa, commenta la vicenda di Biot: "L'Italia è stata sempre un Paese di particolare rilevanza per l'intelligence sovietica e russa. Appartiene al fiianco sud-orientale della Nato da sempre utilizzato da Mosca come una fonte importante di informazioni militari. A gestirla è il distretto di Odessa, quello con la maggiore concentrazione di sistemi, armamenti e personale specializzato da sempre usato anche per spiare il vostro Paese".

 

 

 

 

Gli 007 vanno a caccia di "tutto ciò che riguarda l'Alleanza, il concorrente più temuto a Mosca dopo gli Stati Uniti. Fanno gola tutte le informazioni sui sistemi di armamento e ogni tipo di sviluppo riguardante il comparto di alta tecnologia, soprattutto quello con doppio utilizzo, civile e militare". Ma non hanno successo: "La qualità delle attività negli ultimi tempi sta peggiorando, con un numero crescente di fallimenti in Europa, Germania, Francia, Bulgaria, Lituania, Estonia, ma anche altrove, come in Colombia", spiega l'ex Kgb. "L'Italia è uno Stato chiave per il Federal Security Service (Fsb) e il Foreign Intelligence Service (SVR). La strategia di Mosca è creare falle e indebolire le alleanze occidentali come Nato ed Ue per trovare sponde bilaterali nei Paesi occidentali grazie a cui contrastare la debolezza economica russa".

 

 

Il problema è che l'Italia è considerata "il ventre molle dell'Occidente" perché, continua l'ex spia sovietica, "gli italiani sono persone aperte, amichevoli e parlano tanto. Sulla carta si tratta di pregi, ma sono vulnerabilità quando si tratta di sicurezza nazionale. Con loro è più facile allacciare rapporti di amicizia e coltivarli nel tempo".

Altro "vantaggio per gli agenti stranieri" è "la molteplicità di partiti e politici che offrono una vasta gamma di opportunità per chi vuole incassare informazioni. Si può andare dall'uno o dall'altro a seconda della necessità o dell'opportunità. È più facile che si creino vulnerabilità e chiavi di accesso, a volte pagando, o ventilando opportunità politiche o di affari. E poi, la corruzione nel vostro Paese è un problema così come in Russia, e questo rappresenta un terreno fertile per l'intelligente di Mosca".  Per quanto accaduto in Italia, conclude, "cinquemila dollari a mano è poco, credo che si trattasse di informazioni di basso livello, di solito i russi mettono sul piatto cifre assai più alte. Quando serve possono pagare anche milioni di euro".