Napoli, 7 mar. - (Adnkronos) - Una mattinata di mobilitazione, una marcia che abbia come tappe le sedi di Regione Campania, Provincia e Comune di Napoli "per significare in modo corretto e pacifico a tutte le autorita' politiche e amministrative della citta', della regione e dello Stato, da un lato l'indignazione per quanto e' successo a Citta' della Scienza, dall'altro la fiducia e la speranza che tutte le possibili iniziative vengano perseguite sia per ricostruire quello che c'era, sia per tenere viva l'attenzione sulla cultura e sulla scienza, che sono vanti del nostro territorio degradato e malmenato, ma che noi vogliamo ancora tentare sempre piu' di mantenere come vanto". E' la proposta lanciata da Franco Salvatore, presidente e coordinatore del Ceinge, societa' consortile napoletana senza scopo di lucro che si occupa di biotecnologie avanzate. "Non possiamo fare molto, anzi quasi nulla da semplici cittadini o anche studiosi - scrive Salvatore - ma per lo meno possiamo indignarci, possiamo dimostrare, per lo meno in un giorno, che non possiamo lasciarci cascare addosso tutto, come se fosse una maledizione divina, sia pure in questa citta' dove tutto sembra ormai, anche le cose piu' turpi, avvenire senza che nulla si smuova e soprattutto senza speranza e fiducia nell'avvenire". La marcia, e' l'idea del presidente del Ceinge, potrebbe tenersi "nel trigesimo della sventurata ed efferata vicenda, cioe' il 4 aprile, e poi continuativamente ogni 6 mesi. In altre parole, che essa possa costituire un momento di riflessione per studiosi e cittadini, per non farci perdere una, speriamo, non ultima occasione perche' una presa di coscienza, e una persistenza di essa, possa contribuire a che l'attenzione non venga perduta su un gravissimo e tristissimo evento, ma che forse potrebbe costituire un punto di ripartenza per una fiducia ed una speranza rinnovata per questa capitale del Mezzogiorno, parola purtroppo tutta piena di negativita', dolore, depressione e sottosviluppo, ma anche, speriamo, di voglia di riscossa e di consapevolezza del patrimonio culturale e scientifico, che non deve perdersi anche quello".