Roma, 15 gen. (Adnkronos) - (di Veronica Marino) - Sara' una questione di numeri. O forse e' una magia del Lago del Salto. Fatto sta che attorno a quel manto d'acqua c'e' un paese, Rocca Vittiana (in provincia di Rieti), dove gli abitanti, quindici in tutto, hanno unito forze e denari, per restituire agli antichi splendori il delizioso borgo che cominciava a cadere a pezzi. E' come se in citta' i residenti di una certa zona, investissero le proprie risorse per mettere a nuovo un quartiere. Non proprio ordinario, ma da quelle parti si respira una forte aria di solidarieta'. Anche le singole case le hanno restaurate tutti insieme, dandosi una mano a vicenda. Me lo ha raccontato un ragazzone sulla quarantina che preferisce restare anonimo. E lui, come altri intervistati di questo breve soggiorno laziale, trasuda amore per il luogo in cui vive. Esiste, li', una relazione intima e davvero reale con la terra, con il cielo, con i pizzi delle montagne, con gli odori, gli animali, con la luce che inonda il Lago del Salto. E tutti ne parlano con un incredibile orgoglio che non passa inosservato, soprattutto a soli 100 km dalla Capitale d'Italia, che sembra sempre piu' incapace di comunanza e attaccamento, tali da far venire voglia di avere cura e attenzione per la propria terra, anche se asfaltata. Quanti personaggi fuori dal comune si incontrano da quelle parti. Elimene, minuta ed essenziale, vive nella vicina e deliziosa Offeio, e lavora all'Agriturismo 'la Tenuta del Varco'. Appena arrivi ti racconta dell'incanto del lago la mattina presto "quando una nube ciondola sopra la diga e il brillio del sole invade la nebbia", ti rivela entusiasta le chicche del territorio e ti canticchia la filastrocca della 'Pasquarella' (…'felice notte amici, felice Epifania, noi pace ed allegria veniamo ad augurar…') che si festeggia la notte del 5 gennaio. Una specie di Halloween al di qua dell'Atlantico, ma decisamente piu' rustica, calda e suggestiva. (segue)