Roma, 12 apr. - (Adnkronos) - "I rischi per la salute legati all'arsenico sono elevatissimi, al punto da portare oggi il Codacons a chiedere alle Asl territoriali di intervenire, disponendo la chiusura di quegli esercizi commerciali costretti ad utilizzare acque contaminate per la produzione di alimenti. Ma le attivita' come panetterie, ristoranti, bar, pasticcerie, ecc. operanti nel Lazio non hanno alcuna colpa per la grave situazione determinatasi: per tale motivo abbiamo deciso di intervenire in loro soccorso, avviando una azione risarcitoria contro i Ministeri competenti e la Regione Lazio, volta a far ottenere ai gestori di esercizi commerciali adibiti alla produzione di beni alimentari che prevedono l'utilizzo di acqua, il risarcimento dei danni subiti, fino ad un massimo di 1 milione di euro ad attivita"'. Lo dichiara in una nota il presidente del Codacons, Carlo Rienzi. "Il Codacons, associazione capofila in Italia nella battaglia contro l'acqua all'arsenico, ricorda non solo di aver ottenuto gia' una importante vittoria in tribunale, con i giudici che hanno riconosciuto ai cittadini un risarcimento per essere stati costretti a bere acqua inquinata - prosegue la nota - ma che e' gia' partita una azione collettiva in favore dei residenti dei comuni colpiti dal fenomeno, alla quale e' ancora possibile aderire. Tutte le famiglie e le attivita' commerciali del Lazio danneggiate dall'acqua all'arsenico possono chiedere il risarcimento danni seguendo le istruzioni riportate sul sito www.codacons.it".




