Terni, 21 lug. - (Adnkronos) - Dopo la decisione del gip di lasciare in carcere Luca Galletti e Antonio Zitti, arrestati nell'ambito dell'inchiesta sulle presunte irregolarita' per la compravendita del castello di Narni, i legali iniziano a pensare a fare ricorso al riesame. Tranne quelli di Paolo Zappelli, a cui, anche per le sue precarie condizioni di salute, sono stati concessi gli arresti domiciliari. Al notaio Gian Luca Pasqualini invece e' stato revocato il divieto a svolgere l'attivita' professionale. L'unica limitazione riguarda eventuali rapporti di lavoro con le undici persone attualmente indagate, fra cui le tre arrestate mercoledi' scorso dalla squadra mobile di Terni e dal nucleo di polizia valutaria della guardia di finanza di Roma. Lo ha deciso il gip Pierluigi Panariello, dopo gli interrogatori di garanzia che si sono svolti ieri mattina anche davanti al sostituto procuratore Elisabetta Massini. Al centro dell'inchiesta, la vendita all'asta del castello di San Girolamo di Narni, finita sotto la lente della procura per tutta una serie di presunte irregolarita'. Per tutti l'accusa e' quella di aver dato vita ad un'associazione a delinquere finalizzata alla truffa e alla turbativa d'asta. "Voglio di'… intanto lo famo…c'e' il terzo in buona fede.. un casino da un milione e mezzo di euro". Lo diceva in una intercettazione Luca Galletti, il direttore dell'istituto per il sostentamento del clero della diocesi di Terni, arrestato insieme a Paolo Zappelli e Antonio Zitti, rispettivamente economo della diocesi di Terni e dirigente dell'ufficio urbanistica del Comune di Narni; all'altro capo del telefono c'e' il notaio Gian Luca Pasqualini. (segue)