(Adnkronos) - "Ai tempi di mio padre c'e' sempre stata una netta distinzione tra la gestione che era dei Muccioli e il sostegno finanziario che veniva dai Moratti che non dovevano avere altro ruolo se non quello dei sostenitori - continua Muccioli figlio - quando poi ho preso io la gestione in mano, c'e' stata anche maggiore condivisione. Io proponevo progetti di spesa e di investimenti e Gianmarco Moratti mi diceva di 'si" o mi chiedeva di aspettare con la massima trasparenza, tutto il resto come la storia della casa sono frottole". "Se ci avessero detto che le risorse non erano piu' quelle di prima, ne avremmo preso atto, ci saremmo adattati o avremmo cercato altre soluzioni - spiega ancora - invece c'e' stato altro: una macchinazione per espropriare la comunita' a chi l'aveva fondata, come e per quale motivo lo lascio dire ad altri, ma guarda caso noto che immediatamente dopo il clamoroso fallimento elettorale di Moratti a sindaco di Milano, e' scoppiato il complotto dentro San Patrignano". "Ora e' chiaro che chi ha deciso di distruggere e di negare quanto fatto da mio padre ci debba mettere la propria faccia - rimarca Andrea Muccioli - e sicuramente non vogliamo che si usi il nome o il santino di mio padre per fare questo, poiche' nulla di cio' che ha insegnato mio padre ha a che fare con l'attuale gestione, con le decisioni attuali e con i rapporti che intercorrono oggi sia tra coloro guida la comunita', sia tra i responsabili e i ragazzi". (segue)