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L'Aquila, baby prostitute per una ricarica Il vescovo ausiliare lancia l'allarme

domenica 10 novembre 2013

1' di lettura

L'Aquila, 5 nov. - (Adnkronos/Ign) - Ragazzine di meno di 14 anni che si vendono per qualche euro o per una ricarica telefonica. Non succede in un Paese del Terzo mondo ma in Italia. La denuncia arriva dal vescovo ausiliare dell'Aquila, monsignor Giovanni D'Ercole, che riferisce di aver raccolto la confidenza da un medico aquilano. "Il disagio che vivono i nostri giovani - afferma monsignor D'Ercole intervenendo alla presentazione del rapporto della Caritas sulle nuove povertà in Abruzzo e Molise - richiedono un diverso impegno da parte degli adulti ,spesso distratti da altre preoccupazioni, che non sanno leggere i piccoli segnali o dare ascolto ai propri figli. E poi non bisogna tralasciare di considerare anche che la povertà non è solo indigenza ma si manifesta anche attrverso queste forme comportamentali". Il vescovo ausliare dell'Aquila lancia un appello affiché attorno a questi fenomeni che, come si è visto proprio in questi giorni sono presenti ovunque, non solo sul territorio aquilano, si concentri maggiore attenzione da parte dei genitori.

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