Taranto, 19 giu. (Adnkronos) - Si e' tenuta davanti alla Corte di Assise del Tribunale di Taranto, presieduta da Rina Triunfo, la 18° udienza del processo per il delitto di Sarah Scazzi, la 15enne uccisa ad Avetrana il 26 agosto del 2010. E' stata una seduta piuttosto breve, come previsto, dedicata alla deposizione di alcuni rappresentanti delle forze dell'ordine, in particolare di due carabinieri. Il pm Mariano Buccoliero ha rinunciato all'ascolto di altri militari dando per acquisito quanto gia' dichiarato in sede di indagini. Di particolare delicatezza la deposizione di un luogotenente del Nucleo investigativo del Comando provinciale dell'Arma, Adolfo Semeraro, che ha illustrato le fasi del recupero del corpo della povera Sarah dal pozzo di contrada 'Mosca', vicino Avetrana, sulla strada per San Pancrazio Salentino. In aula sono state mostrate le foto del corpo della vittima di spalle, coperto da terriccio e fango, mentre veniva recuperato. Sabrina Misseri, cugina della vittima, detenuta con le accuse di concorso in sequestro di persona, omicidio volontario e soppressione di cadavere, presente all'udienza, ha pianto mentre la madre di quest'ultima, Cosima Serrano, in carcere con le stesse accuse, ha abbassato lo sguardo. Intanto la madre della 15enne Concetta Serrano Spagnolo e' uscita dall'aula. Fu lo zio di Sarah, Michele Misseri, padre di Sabrina e marito di Cosima, a portare gli inquirenti, nella notte della confessione tra il 6 e il 7 ottobre, sul luogo dove aveva nascosto il corpo della nipote e a indicargli il pozzo. (segue)