Reggio Emilia, 26 mag. -(Adnkronos) - Un cinese di 45 anni, residente a Milano, affittava, a Pola d'Enza, un appartamento a delle connazionali che lo avevano adibito a casa a luci rosse, chiedendo loro per l'affitto ingenti somme di denaro. La casa d'appuntamenti e' stata pero' scoperta dai carabinieri della Stazione di san Polo d'Enza che hanno denunciato l'uomo alla Procura di Reggio Emilia con l'accusa di favoreggiamento della prostituzione. I militari hanno avviato l'indagine a partire dalle inserzioni giornalistiche presenti sui principali quotidiani locali, che invitavano i clienti delle prostitute a recarsi presso l'appartamento affittato dal cinese. Nel corso dell'attivita' di osservazione dell'appartamento i militari hanno notato che la casa, pur trovandosi in un piccolo centro di provincia, era notevolmente frequentata, tanto in alcuni giorni di servizi di osservazione condotti dai carabinieri sanpolesi sono stati notati oltre 50 clienti entrare ed uscire dall'abitazione. Un maresciallo dei carabinieri quindi, fingendosi un cliente, ha contattato una prostituta fissando un appuntamento per consumare un rapporto sessuale. Dopo essere entrato all'interno dell'appartamento la prostituta gli ha chiesto 100 euro come compenso della prestazione sessuale. A questo punto, accertato che la casa era effettivamente luogo di esercizio della prostituzione, si e' qualificato, facendo entrare all'interno dell'appartamento i colleghi che attendevano all'esterno. La prostituta e' stata identificata in una una cittadina cinese clandestina 35enne, ed e' stata denunciata per il reato di clandestinita'. Nell'appartamento, che era spoglio di arredi ma con il dovuto necessario per esercitarvi la prostituzione ovvero i letti, i carabinieri durante la perquisizione non hanno rinvenuto preservativi, circostanza questa che preoccupa in quanto l'ipotesi al vaglio e che nella casa si praticasse sesso senza protezione. L'appartamento e' stato sottoposto a sequestro.