(Adnkronos) - Il Convegno il cui programma "sembrava positivo" e al quale partecipano relatori di qualita', sardi e di altre minoranze linguistiche d'Italia, Croazia, Albania e Francia, coinvolgendo 14 Comuni, "e' stato organizzato - dice Carboni -in maniera esattamente contraria allo spirito Europeo che favorisce l'uso normale delle lingue di minoranza e appunto anche l'interpretariato da/a queste lingue". Su comitadu pro sa limba sarda "auspica che i relatori si ribellino a questa discriminazione e protestino parlando la propria lingua di minoranza e chiede agli organizzatori di recedere dall'obbligo imposto ai relatori sardi, e si presume anche a quelli delle altre minoranze linguistiche europee, di parlare solo nelle lingue degli stati dominanti e non con la loro reprimendo la dimostrazione della vitalita' delle lingue di minoranza e chiede anche di organizzare immediatamente almeno un servizio di interpretariato dalla lingua sarda". La protesta ufficiale di Su comitadu pro sa limba e' pronta: "Lo faremo nelle forme dovute presso l'Unione Europea affinche' sia censurato questo comportamento glottofago e vengano ritirati i finanziamenti elargiti ed utilizzati nei fatti per discriminare le lingue minoritarie ad iniziare da quella sarda". Carboni annuncia che lo stesso intervento "verra' indirizzato alla Regione sarda per l'offesa e il comportamento lesivo dei diritti della Nazione sarda in casa propria, in un momento nel quale il centralismo italiano cerca di minare le basi dell'Autonomia speciale partendo proprio col negare non solo i diritti linguistici cosi' duramente conquistati ma col relegare la lingua sarda al rango di dialetto che non merita un uso normale, insegnamento nelle scuole e tutela alcuna".