Palermo, 4 dic. - (Adnkronos) - Un sit-in a partire dalle 17 davanti alla sede regionale delle Poste, in via Alcide De Gasperi, a Palermo, si terra' giovedi' prossimo per decisione delle segreterie regionali di Cisl Slp, Cgil Slc e Failp Cisal. In Sicilia Poste Italiane conta tremila operatori di sportello, negli 800 uffici postali, ma del totale degli addetti oltre un terzo sono lavoratoti part-time, "figli di dipendenti a cui in questi anni - scrive Cislsicilia.it - e' stata offerta l'opportunita' di uscire dall'azienda per pensionamento in cambio dell'assunzione del ragazzo o della ragazza, previo colloquio". Il punto, denunciano i sindacati, e' che questi giovani sono rimasti lavoratori part time. "Poste Italiane - protesta Giuseppe Lanzafame, segretario regionale Cisl Slp - non ha piu' voluto procedere alla trasformazione del rapporto di lavoro, in rapporto a tempo pieno. Sono giovani che percepiscono 700 euro al mese con cui devono pure, spesso, contribuire al sostegno di genitori esodati, che hanno scelto la pensione per aiutare i figli a trovare lavoro. E c'e' anche il caso - aggiunge - di part time assunti in una provincia diversa rispetto a quella di residenza: a Catania invece che a Palermo o a Ragusa invece che a Caltanissetta o Enna". "E' un'ingiustizia e un grave danno sociale - dice Maurizio Bernava, segretario generale regionale Cisl - a cui l'azienda deve porre rimedio. Perche' e' stato sfruttato il bisogno di lavoro determinando l'impoverimento di famiglie che hanno perso reddito, ritrovandosi, da una parte con pensioni ridimensionate e persino neppure ancora corrisposte, dall'altra con mezzo stipendio, tanta preoccupazione e altrettanta incertezza. Ed e' ancora piu' grave - conclude Bernava - che tutto questo veda protagonista una spa controllata dal ministero dell'Economia".