Roma, 21 feb. (Adnkronos)- Affondano nella preistoria neolitica sahariana alcuni antichi rituali, ancora oggi in uso in molte popolazioni pastorali africane. Lo scenario e' l'altopiano del Messak in Libia sudoccidentale e i ricercatori che ne danno notizia sulla rivista Plos One sono gli archeologi della Missione della Sapienza, diretta da Savino di Lernia. Le attivita' di scavo hanno permesso di individuare nell'area decine di monumenti in pietra di forma circolare, spesso decorati con graffiti di bovini domestici. Lo scavo di queste strutture ha dimostrato come esse contenessero i resti delle carcasse di buoi e la successiva analisi archeozoologica ha evidenziato come gli animali venissero sacrificati con asce in pietra, macellati e distribuiti alle persone: i resti di pasto, perlopiu' ossa fratturate, venivano poi bruciati ritualmente fino alla totale calcinazione. Il sacrificio del bue tra le popolazioni pastorali sahariane e' stato faticosamente ricostruito grazie a diversi anni di lavoro sul terreno in Libia ed a quattro anni di analisi di laboratorio e viene confermato quanto visibile nelle gallerie di arte rupestre del Messak: qui, i graffiti di tori uccisi, rappresentati rovesciati con persone intorno intente a macellarli, sono un'autentica 'fotografia' di un rituale antichissimo, che si espandera' in grande parte dell'Africa settentrionale. (segue)




