(Adnkronos) - Gli artisti viventi sono stati coinvolti nella scelta e alcuni di loro hanno realizzato le opere appositamente per l'occasione. L'Arch of Hysteria di Louise Bourgeois, appeso con tutto il suo carico di "isteria del vivere" davanti alla Venere del Pontormo e poco lontano dal David di Michelangelo, offre la prova regina di come la nuda forma del corpo umano possa esprimere i concetti e scatenare le sensazioni piu' abissalmente lontane. E la fatica di tirar fuori la forma dall'interno della materia bruta, su cui si e' consumata la vita di Michelangelo, sembra pesare ancora oggi sulle spalle di Giuseppe Penone nel suo arduo scavare possenti tronchi di legno, come anche riecheggia nelle forme ricavate dentro il cemento di Antony Gormley. L'altra Figura di Giulio Paolini e il video Surrender di Bill Viola propongono due modi contemporanei di rivisitare e interpretare il tema del rispecchiamento e della riproducibilita' che introducono, nel braccio sinistro della Tribuna, al Salone dei gessi dell'Ottocento, oggetti nati solo per essere riprodotti. Il tema del rispecchiamento e' elaborato anche nel pavimento specchiante fratturato di Alfredo Pirri, nell'opera Portrait of the Artist as a Weeping Narcissus di Olaf Nicolai che lacrimando increspa e rende diversa l'immagine riflessa, nel quadro specchiante Sacra conversazione di Michelangelo Pistoletto, che ci include in una conversazione attuale. Metaforicamente il rispecchiamento diventa l'immedesimazione dello sguardo del visitatore, che entra concettualmente a fare parte del processo creativo nella video installazione di Rineke Dijkstra, in cui si narra di una lenta osservazione e riproduzione di un quadro di Picasso, nella foto di Thomas Struth davanti all'autoritratto di Durer e nella performance di atleti che percorrono velocemente gli spazi della Galleria di Martin Creed. (segue)