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Industria: Lombardia, 16.500 lavoratori metalmeccanica coinvolti da crisi (+71%)

di AdnKronossabato 14 settembre 2019
Industria: Lombardia, 16.500 lavoratori metalmeccanica coinvolti da crisi (+71%)

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Milano, 9 set. (AdnKronos) - Aumentano cassa integrazione e licenziamenti nell'industria metalmeccanica lombarda. Nel primo semestre dell'anno sono stati 16.502 i lavoratori coinvolti da situazioni di crisi, con un incremento del 71% rispetto alla fine del 2018. E i licenziamenti sono aumentati del 189%: 1.226 lavoratori contro i 423 del secondo semestre dello scorso anno. E' quanto emerge dal 47esimo Rapporto sulle situazioni di crisi dell'Osservatorio della Fim Lombardia. Tra gennaio e gennaio 2019 le aziende metalmeccaniche interessate da processi di crisi sono state 375 (259 nel semestre precedente), 16.502 i lavoratori (9.647 nel periodo precedente). Inoltre è aumentato il numero delle imprese coinvolte dalla cassa integrazione ordinaria: 316 aziende rispetto alle 221 del semestre precedente, così come il numero di lavoratori coinvolti (12.656 contro i 7.698 del semestre precedente). Aumenta anche il numero delle aziende con ricorso alla cassa integrazione straordinaria, che viene utilizzata da 25 aziende (22 nel semestre precedente) e cresce significativamente il numero dei lavoratori coinvolti che sale a quota 2.620 (1.526 nel semestre precedente). Il ricorso alla mobilità sale a quota 34 aziende (+88,9%, erano 18 nel semestre precedente) con un impatto fortemente negativo sul numero dei licenziamenti che si attesta a 1.226 (+189,8% erano stati 423 nel semestre precedente). "I dati dimostrano quanto avevamo previsto sul finire dello scorso anno", afferma Andrea Donegà, segretario generale Fim Cisl Lombardia. "Diverse imprese non sono riuscite a consolidare i precedenti segnali di ripresa, assestandosi su livelli di attività̀ inferiori che non consentono quella crescita occupazionale di cui, invece, avremmo bisogno per riassorbire le troppe persone rimaste senza lavoro in questi ultimi anni". E il rallentamento della Germania, continua, "rischia di comprimere il nostro export fatto, per buona parte, dai prodotti delle imprese metalmeccaniche della Lombardia specializzate in semilavorati, macchine utensili e componentistica per l’automotive che, tra l’altro, è un settore che ha registrato frenate preoccupanti".