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Exor, in arrivo 11 miliardi di liquidità nella cassaforte degli Agnelli: ecco l'offerta di Covéa

di Caterina Spinelli domenica 16 febbraio 2020

2' di lettura

Covéa, gruppo assicurativo francese, conferma l' intenzione di acquistare PartnerRe la società di riassicurazione di proprietà di Exor. La conclusione della trattativa è attesa per fine mese. Il titolo della holding di casa Agnelli-Elkann guadagna il 4,08% toccando quota 73,04 euro. Un record che rende ancora più credibile la previsione degli analisti di Bank of America che il 20 gennaio avevano consigliato l' acquisto del titolo con con una stima di prezzo a 98 euro. Covéa - leader sul mercato francese con le compagnie Gmf, Maaf e Mma - circa un anno e mezzo fa aveva cercato senza successo di acquistare il riassicuratore Scor con sede a Parigi. Ora ci riprova mettendo sul tavolo per PartnerRe circa 9 miliardi di dollari (8,2 miliardi di euro), sostanzialmente la stessa cifra proposta per Scor (che nel 2018 aveva un fatturato di circa 16 miliardi ) L' operazione si annuncia un altro bell' affare per John Elkann. Il capo della dinastia aveva acquistato PartnerRe nel 2015 per 6,9 miliardi di dollari battendo l' offerta di Axis Capital colosso finanziario indiano con sede alle Bermude. Ora potrebbe rivenderla per 9 miliardi dopo aver incassato in tre anni 650 milioni di dividendi. Una notizia che certamente farà felici il centinaio di eredi Agnelli che, in qualche maniera, sono interessati ai destini della cassaforte di famiglia. Con Partner Re la loro finanziaria guadagnato il 30% in tre anni e fra qualche mese arriverà pioggia di miliardi. I nove che Exor incasserà dalla cessione della compagnia di riassicurazione si sommeranno ai dividendi straordinari frutto della fusione tra Fca e i francesi di Psa. Si tratta di circa 1,8 miliardi che porteranno a quasi undici miliardi la cassa di Exor.. Un autentico tesoro che potrà essere utilizzata, come ripete Elkann, per costruire nuovi giganti in giro per il mondo. Il giovane erede non ha mai voluto apparire come la copia di nonno Gianni. E forse per questo è l' uomo d' affari più sottovalutato d' Italia. Nel 2003 salvò la famiglia dalla rivolta dell' amministratore delegato Giuseppe Morchio ma il merito venne attribuito ai due grandi consigliori: Gianluigi Gabetti e FranzoGrande Stevens. Il rilancio della Fiat è targato Marchionne, dimenticando che, come azionista di maggioranza, John ebbe l' ultima parola. Nonostante frequenti Jeff Bezos di Amazon, Larry Page di Google e Barack Obama, in Italia Elkann è considerato una specie di alieno. È stato definito «inesperto», «miracolato» e anche peggio. Descritto così, non si spiega come abbia potuto trasformare l' azienda di famiglia con i conti in rosso nel terzo gruppo automobilistico del mondo, prima grazie all' operazione Chrysler e ora alla fusione con i francesi di Psa. Gli accordi con la famiglia Peugeot andrebbero visti meglio prima di parlare di svendita. In dieci anni il valore in Borsa è aumentato di dieci volte: 1,7 miliardi di dividendi dati agli azionisti. Tradotto: chi ha investito 1 ha guadagnato dieci. In mezzo otto scudetti della Juventus, affidata al cugino Andrea Agnelli. di Nino Sunseri

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