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Imposte e aliquote sulla casa: ecco tutti gli aumenti dei comuni

Ecco quanto pagherai. Da Torino a Palermo, le decisioni su Tares, Trise e Tari
di Francesca Canelli domenica 27 ottobre 2013

4' di lettura

Il bilancio 2013 va chiuso entro novembre, e i Comuni sono alle prese con conti che non tornato ed escamotage per non sforare il budget. A tutto ciò si aggiunge il caos sulle riforme finanziarie, con l'Imu abolita e sostituita da Tares, Trise e Tari, delle quali è ancora piuttosto oscuro il funzionamento. Molti municipi avevano varato aliquote Imu sulla prima casa più alte dello scorso anno. Ma l'imposta è stata cancellata, e così le compensazioni statali non saranno sufficienti a coprire i debiti comunitari. E molti centri potrebbero decidere di spingere al massimo l'aliquota della tassa Tasi, al 2,5 per mille invece che all'1 per mille. Altrimenti, il miliardo di euro promesso dal governo ai sindaci non basterebbe a coprireil "buco". "Ci vorrà qualche risorsa in più - ha confermato a Repubblica Guido Castelli, responsabile per la finanza locale dell'Anci -. Tra i 400 e gli 800 milioni, da una prima valutazione". A caccia di risorse, i comuni potrebbero chiedere ai cittadini tariffe sui rifiuti e addizionali Irpef, col rischio di sommare alla pressione fiscale statale quella locale. Milano - Il Comune di Milano ha deciso di aspettare che la triade Trise, Tari e Tasi diventi ufficiale per prendere qualsivoglia decisione in merito. Per quanto riguarda l'Imu, invece, il Consiglio comunale ha votato l'aumento della rata sulla prima casa, con l'aliquota portata al massimo, lo 0,6%. Questo dovrebbe portare in cassa 110 milioni extra, indispensabili per chiudere in pareggio il bilancio 2013. La soglia di esenzione Irpef è invece stata scesa a 21mila euro, con un'aliquota unica per tutti, quella massima dello 0,8%. Firenze - La città di Matteo Renzi manterrà l'Irpef più bassa d'Italia (allo 0,2%). Ma i dubbi sorgono sulla Tasi, alla quale Renzi vorrebbe non applicare l'aliquota massima. Senza più le detrazioni su prima casa e figli, infatti, sarà difficile per il comune incassare gli stessi soldi senza portare la Tasi allo 2,5 per mille. Quanto alle seconde case, l'orientamento dell'assessore al bilancio Alessandro Petretto, è mantenere la Tasi per quelle affittate come l'Imu 2012, al 9,9 per mille e portare le sfitte all'11,6.  Bologna - A Bologna l'Irpef è ferma dal 2007 allo 0,7% e l'amministrazione ha deciso di non alzare l'aliquota. Puntando invece sull'Imu prima casa, che però ora sarà cancellata. Per questo ora ci sono difficoltà: lo Stato ha rimborsato la tassa abolita, ma basandosi sull'aliquota più bassa del 2012. Così l'Imu rappresenta il rebus che il comune di Bologna deve risolvere prima di affronatre la Tasi, per cui comunque già si prevedono rincari per le famiglie.  Genova - A Genova è tutto fermo per quanto riguarda la Tasi, pouiché si spettano precisazioni dal Governo. Genova è una delle città d?Italia con i valiori catastali più alti, con oltre il 7% degli immobili classificati in categoria A1 e considerati quindi di lusso. L'Imu era già vicine al suo valore massimo: 5,8 per mille per le prime case, 10,6 per le seconde. Se nulla cambierà, sarà inevitabile per il comune portare la Tasi al massimo, al 2,5 per mille. Resterà invece più o meno invariata la Tari. Palermo - Anche a Palermo sorgono molti dubbi sulla nuova imposta Trise. Intanto però le altre imposte e aliquote sono ai livelli massimi, tra i più alti d'Italia. Quella della Sicilia è passata dall'1,4% all'1,73 nel gennaio 2012. Al livello top anche l'addizionale comunale di Palermo, raddoppiata rispetto al 2011, così come la Tares, che sborserà ai cittadini il 33,3% in più rispetto alla vecchia Tarsu. Roma - La norma speciale nella legge di stabilità prevederebbe un budget di circa 600 milioni di euro per risanare le finanze disastrate della capitale, ereditate dalla gestione Alemanno. E prima di definire l'atteggiamento per le aliquote, la giunta Marino vuole essere certa che quel finanziamento arrivi davvero. L'Irpef è ferma intanto allo 0,5%, con un'addizionale per il debito commissariato dello 0,4%: Roma è così l'unica città a sforare il tetto dello 0,8% previsto per legge. Inoltre i cittadini oltre all'addizionale Irpef hanno anche l'aggravio dell'addizionale regionale dell'1,73% che crescerà dello 0,6% se non si trovaranno forme di risparmio alternative. Bari - A Bari ragionano ancora sulla tassa Imu. Nella manovra di bilancio 2013, il comune ha mantenuto al 10,6 per mille l'aliquota sulle seconde case. Il gettito previsto è di 86 milioni di euro. E' stato invece approvato lo schem,a della Tares per quest'anno. Rispetto allo scorso, c'è stato un aumento dell'8%: il gettito complessivo previsto è di 64,5 milioni di euro. Rimane invariata l'addizionale Irpef. Napoli - Da Napoli cercano di intervenire sulla Trise, per non farla gravare sulle categorie catastali più basse. Ancora non si è decisa la percentuale (dal 10 al 30%). Per i napoletani sarà sfavorevole anche il passaggio dalla Tarsu alla tares: costerà il 14% in più. Ma a pagare il prezzo più alto saranno le imprese commerciali: bar, pizzerie, ristoranti, secondo il principio che inquina di più paga di più. Sono previsti aumenti del 180%. Per ora, nessuna novità sul fronte Irpef: le aliquote sono fisse allo 0,8% per tutti. Torino - Nel passaggio dal vecchio al nuovo regime di tasse, Torino potrebbe perdere fino a 10 milioni di euro. Senza compensazioni che coprono l'aliquota Irpef, il comune non potrà che applicare l'aliquota massima del 2,5 per mille sull'abitazione principale e l'11,6 per mille sulla seconda, contro il 10,6 che era del regime Imu. Per permettere di variare le aliquote, dobvrebbero essere messi a disposizione almeno 2 miliardi di euro. La nuova Tasi ha abolito le detrazioni, ma il capoluogo piemontese cercherà di agevolare i redditi minori.

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