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Fs rinnova la flotta per mettere il turbo al servizio regionale

Per pendolari e famiglie ci saranno 1.061 convogli di nuova generazione. Donnarumma: «Mobilità sempre più integrata»
di Luigi Merano sabato 23 agosto 2025

4' di lettura

Sessantuno nuovi treni regionali consegnati dall’inizio dell’anno, per un investimento di circa 500 milioni di euro. È questo il passo con cui il Gruppo FS, attraverso Trenitalia, sta rinnovando il servizio ferroviario più capillare del Paese. Un traguardo che si inserisce nel percorso delineato dal Piano Strategico 2025–2029 del Gruppo guidato dall’AD Stefano Antonio Donnarumma, che prevede di portare a 1.061 il numero di convogli di nuova generazione destinati a pendolari e viaggiatori in tutta Italia, con un investimento complessivo di sette miliardi di euro per arrivare all’80% della flotta rinnovata entro il 2027.

Il perimetro del rinnovamento è già visibile: fino a oggi sono stati consegnati 596 treni di nuova generazione che, sommati ai 335 acquistati in precedenza, portano a 931 i nuovi convogli già in circolazione. Con le ulteriori consegne previste entro il 2027, il salto di qualità per il trasporto regionale su ferro è tangibile. Un servizio che muove ogni giorno oltre 6 mila corse e 400 milioni di passeggeri l’anno e che, per la sua diffusione sul territorio, è il termometro più immediato della capacità di trasformare gli impegni in risultati tangibili.

«Il rinnovo del trasporto ferroviario regionale – ha spiegato Stefano Antonio Donnarumma, Amministratore Delegato del Gruppo FS – è uno dei pilastri del nostro Piano Strategico: treni moderni e sostenibili, con standard di comfort e sicurezza elevati per una mobilità sempre più integrata e connessa».

Un impegno che si traduce ogni giorno in numeri significativi e in un’organizzazione capace di muovere un sistema complesso e interconnesso. Con oltre 24 mila dipendenti e una rete di collegamenti nazionali e internazionali, Trenitalia trasporta ogni giorno più di un milione e mezzo di viaggiatori. Attraverso un’offerta capillare che conta 270 Frecce, 6 mila treni regionali, insieme agli oltre 120 Intercity, più di 30 collegamenti internazionali e 200 collegamenti intermodali che si agganciano al servizio ferroviario, l’impegno di FS si intensifica per garantire il diritto alla mobilità in un periodo, come quello estivo, che richiede uno sforzo notevole.

Sul fronte operativo, l’asticella si alza anche nei mesi più complessi: Ferrovie dello Stato continua infatti a garantire il diritto alla mobilità in piena estate, nonostante la presenza di numerosi cantieri infrastrutturali che inevitabilmente incidono sui tempi di percorrenza. L’impegno è scattato già nei mesi scorsi, con l’aggiornamento puntuale nei sistemi di vendita di tutte le modifiche all’offerta, il triplicamento del personale in stazione per l’assistenza, il potenziamento della manutenzione e delle attività predittive sui convogli, l’attivazione di mezzi sostitutivi e un intenso lavoro sul fronte tecnologico per rendere più rapidi e semplici rimborsi e assistenza. In questo ambito giocano un ruolo chiave anche gli strumenti digitali: oltre 250 mila QR code abordo per fornire informazioni in tempo reale e una chatbot su WhatsApp in grado di dialogare con i passeggeri, facilitando la pianificazione del viaggio e offrendo risposte immediate.

Il contesto, del resto, è quello di una rete in piena trasformazione: sono circa 1.200 i cantieri attivi ogni giorno tra nuove opere e manutenzioni. Rete Ferroviaria Italiana ha concentrato gli interventi nei periodi di minor traffico pendolare, ma li ha comunicati con largo anticipo attraverso una massiccia campagna di comunicazione. L’obiettivo di FS è chiaro: ridurre le limitazioni, aumentare puntualità e capacità, allineare tecnologia e standard europei (anche con l’espansione dell’ERTMS) e, in prospettiva, consentire accorciamenti sensibili: Roma–Bari in circa 3 ore, Bari–Napoli in 2 ore, specializzando le direttrici- in particolare la trasversale padana con una rete AV più dedicata e performante.

In questo senso, anche i numeri di performance segnalano che lo sforzo sta producendo effetti in termini di puntualità. Un miglioramento non scontato, considerato il picco di attività nei cantieri e il caldo estivo, cui si è risposto con presidio straordinario nelle stazioni, potenziamento del call center e un’informazione “on board” più ricca proprio grazie ai QR code.

Il rinnovamento però non riguarda solo il Regionale: anche Alta Velocità e Intercity sono al centro degli investimenti pianificati dal Gruppo. Sull’Alta Velocità, Trenitalia ha avviato investimenti per oltre 1,3 miliardi di euro per 46 nuovi Frecciarossa, convogli di nuova generazione progettati per operare su più reti europee, coerenti con l’orizzonte transfrontaliero di FS. Nel segmento Intercity, sono stati stanziati oltre 500 milioni di euro per 20 treni ibridi, 12 elettrotreni e 6 treni a batteria: soluzioni che tagliano consumi ed emissioni e garantiscono servizio anche su linee non elettrificate. La strategia di fondo è chiara: elevare la qualità del servizio con mezzi più efficienti, accessibili e sostenibili, dalla lunga percorrenza al pendolarismo quotidiano.

La dimensione internazionale è il secondo asse di questo disegno industriale. Dopo il riavvio del Milano–Parigi ad aprile, l’agenda del Gruppo FS prevede infatti nuovi collegamenti Roma/Milano–Monaco a partire dalla fine del 2026, con estensione verso Berlino e Napoli insieme ai partner tedeschi. A fianco dei progetti infrastrutturali, uno dei pilastri della strategia di Ferrovie dello Stato riguarda anche la crescente internazionalizzazione del Gruppo, che oggi genera circa tre miliardi di fatturato all’estero: sono in corso i lavori per attivare il collegamento Parigi–Londra. L’obiettivo è portare il brand Frecciarossa in Germania e nel Nord Europa, puntando a ridurre i tempi di viaggio anche sulle relazioni transfrontaliere.


Il percorso tracciato dal Gruppo guidato da Donnarumma segue due linee d’azione ben definite: investimenti record e servizio. Da un lato, conferma il volume di spesa indicato nel Piano Strategico FS: 100 miliardi di investimenti in cinque anni, di cui 8,5 miliardi già nel primo semestre e oltre 18 miliardi sull’intero 2025, in avvicinamento alla soglia dei 20 miliardi annui. Dall’altro, traduce quelle risorse in nuovi treni e infrastrutture capaci di incidere sui tempi reali di viaggio, sulla puntualità e sulla qualità del servizio per i passeggeri.

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