Caos sotto le piramidi

Mubarak è morto, anzi noIl nuovo Egitto sembra l'Urss

Matteo Legnani

Per quel che ne sappiamo, potrebbe essere vivo, morto, in coma. Nel caos in cui l'Egitto è sprofondato e in cui continua sempre più a sprofondare in attesa che (domani) siano resi noti i risultati delle elezioni presidenziali, le notizie sulle condizioni dell'ex rais Hosni Mubarak si succedono di ora in ora: "In coma dopo un ictus"; "clinicamente morto"; "no, in gravi condizioni ma vivo". Le ultime di questa mattina, appunto, lo danno grave ma non morto (come invece ieri sera). Ma tant'è. Il paese, lungi da quella trasparenza promessa per il dopo-Mubarak, sembra la vecchia Urss, dove la notizia della morte del presidente Cernenko venne data mesi dopo la sua effettiva scomparsa, tanto era spessa la cortina posta dal regime. E lo stesso sta di fatto acacdendo in Egitto, visto che ormai da giorni Mubarak è detenuto presso ospedali militari che non sono esattamente aperti agli organi di informazione. La giunta militare che da quindici mesi regna sul paese ha intanto annunciato che cederà il potere al presidente eletto alla fine di giugno. Ma piazza Tahrir al Cairo, in attesa del risultato elettorale, è di nuovo pronta a esplodere e a gettare il paese nel caos.