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Vittorio Feltri, l'amara verità sul passaporto austriaco: "Perché i tirolesi fanno bene a scappare"

di Gino Coala domenica 23 settembre 2018

2' di lettura

Il direttore Vittorio Feltri risponde all'ambasciatore Gianfranco Giorgolo sull'ipotesi di concedere il doppio passaporto, italiano e austriaco, ai residenti del sud Tirolo. Illustre ambasciatore, devo confermare che l' articolo di Renato Farina sulla doppia cittadinanza da attribuire ai sudtirolesi è impeccabile. Non contiene un solo svarione. E mi corre l' obbligo di aggiungere alcune precisazioni di carattere storico per giustificare le pretese legittime dei cittadini di lingua tedesca nella regione erroneamente definita altoatesina. Il Tirolo infatti fu assegnato tramite pratica burocratica all' Italia in seguito alle trattative postbelliche all' inizio del secolo scorso, al termine del conflitto mondiale. In pratica esso fu trasferito di sana pianta, dall' oggi al domani, dall' Austria alla nostra patria senza un vero perché. Cosicché tutti gli uffici pubblici furono occupati da funzionari meridionali che non sapevano parlare la lingua germanica, e si creò lassù un caos tremendo e insopportabile per la gente locale che non capiva l' idioma di Dante. Persino nei tribunali e nelle scuole si imponeva il nostro lessico e gli indigeni non capivano nulla e avevano difficoltà ad apprendere a scuola nonché a difendersi davanti ai giudici. Sono solo due esempi del disastro che abbiamo creato su quelle splendide montagne. Insomma, fu il trionfo dell' incomunicabilità, inevitabilmente foriera di dissidi a volte aspri. I crucchi si considerarono invasi ed ebbero nostalgia dell' Austria che li aveva compresi e protetti per secoli. Ecco perché nacque sui bricchi un sentimento di ostilità e il desiderio di protesta, più che giustificati. Ma le forme di ribellione furono e sono assai moderate. Il famigerato martellatore della Valpassiria, Klotz, si limitò ad abbattere alcuni tralicci eppure fu giudicato un terrorista pericoloso. In realtà, non fece mai male ad una mosca. A me era simpatico. Soprattutto aveva ragione di essere irritato con noi prepotenti ed ignoranti. Oggi i tirolesi ci hanno accettati e ci tollerano. Ma in fondo al cuore preferiscono Vienna a Roma e non so dare loro torto. Passare da Francesco Giuseppe a Gigi Di Maio rimane un salto mortale. Chi ambisce a riavere il passaporto austriaco ha tutta la mia solidarietà. Lo vorrei anch' io. di Vittorio Feltri

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