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Kim Jong Un, il fratellastro ucciso perché era un informatore della Cia

Cristina Agostini
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Ha fatto uccidere il fratellastro Kim Jong-nam nel 2017 con il gas nervino perché sarebbe stato un informatore della Cia. Kim Jong Un, leader nordcoreano ha ordinato la sua morte che è poi avvenuta all'aeroporto di Kuala Lumpur, in Malaysia, perché aveva scoperto, riporta il Wall Street Journal, che aveva avuto diversi incontri con agenti operativi. "C'era un nesso" tra lo spionaggio Usa e Kim Jong-nam, scrive il quotidiano americano, anche se molti dettagli sui suoi legami con la Cia rimangono oscuri. Ex funzionari citati dal giornale ritengono che Kim Jong-nam, che viveva prevalentemente a Macao, regione amministrativa speciale della Cina, avesse contatti anche con altri agenti dei servizi di sicurezza, in particolare cinesi.  Leggi anche: Kim ha ammazzato i funzionari falliti? Non solo. Roba bestiale: che fine ha fatto fare a sua sorella (e a un 72enne) Secondo gli Stati Uniti e la Corea del Sud, dietro l'omicidio ci sarebbe la mano del regime nordcoreano che, invece, ha sempre negato di avere avuto un ruolo nella vicenda. Il mistero attorno al fratellastro di Kim riguarda anche il figlio, Kim Han-sol: dopo la morte del padre, il giovane, oggi 23enne, sarebbe stato stato portato via da Macao da un gruppo di dissidenti nordcoreani, il Cheollima Civil Defense, noto anche come Free Joseon Group, ringraziato in un video di recente pubblicazione. Ad oggi non è noto dove si trovi.

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