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Brasile, invasione di prostitute e turismo sessuale: le suore "pronte a bloccare i Mondiali"

di simone cerroni domenica 25 maggio 2014

2' di lettura

"Dobbiamo rendere consapevoli le persone di quanto accade ai margini dei grandi eventi mondiali come i mondiali di calcio" perché "senza questa consapevolezza e senza agire insieme in favore della dignità umana, le finali della Coppa del Mondo possono risultare una terribile vergogna invece che una festa di per l'umanità". A parlare è suor Carmen Sammut, presidente dell'Unione Internazionale delle Superiore Generali (Uisg), che spiega le ragioni della campagna di Talitha Kum (rete internazionale della vita consacrata contro la tratta di persone) presentata oggi in Vaticano: "Gioca per la vita, denuncia la tratta". L'obiettivo è proprio quello di denunciare la tratta di persone e soprattutto l'alto tasso di prostituzione in Brasile che porta al trattamento inumano e degradante inflitto a donne, ma anche uomini e bambini di questa schiavitù moderna. Una piaga che secondo Uisg deve comportare la sospensione dei mondiali di calcio che prenderanno luogo dal prossimo mese. Il traffico - Come riporta il sito d'informazione Affari Italiani, "l'Unione Internazionale di Superiore Generali inizialmente era nata come un progetto di 'Religiose contro la tratta di persone'. Poi, nel 2009, come una Rete Internazionale di Vita Consacrata Contro la Tratta di Persone". Suor Gabriella Bottani, comboniana italiana che abita in Brasile e coordina oltre 250 religiosi che sono direttamente coinvolti in questa campagna con i loro partners laici, ha spiegato l'azione della Campagna della Fraternità. "Svolge un'azione capillare che coinvolge tutte le comunità cristiane in percorsi di formazione che offrono strumenti e competenze per riconoscere, identificare e denunciare le diverse situazioni di tratta". Le persone trafficate in Brasile, ha precisato, "sono per la maggior parte donne giovani, originarie di famiglie povere, con bassi livelli di studio. La finalità principale è lo sfruttamento sessuale. Nel contesto latinoamericano e caraibico il Brasile è un paese con un'alta percentuale di turismo a scopo sessuale e questo incide significativamente sul fenomeno dello sfruttamento della prostituzione soprattutto minorile e spesso apre le porte al traffico interno o internazionale. Secondo il Ministero della Giustizia Brasiliano, la mancanza di conoscenza della realtà della tratta di persone da parte della popolazione e la scarsa informazione veicolata dai mezzi di comunicazione, sono tra le principali cause che la rendono un fenomeno poco visibile, quasi impercettibile".

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