Una storia agghiacciante

Master Milimo Wanjala, il serial killer che sconvolge il mondo. "Un vampiro", uccide ragazzini e beve il loro sangue

Un mostro dalle sembianze umane. Master Milimo Wanjala, 20 anni, è stato arrestato in Kenya con una accusa terribile: avrebbe rapito e ucciso a sangue freddo 10 bambini, per poi bere il loro sangue. Sono state le stesse autorità kenyote a definirlo con parole tanto azzeccate quanto macabre e raggelanti, "un vampiro assetato". Wanjala è finito in manette inizialmente per il caso relativo alla morte di due bambini, i cui cadaveri sono stati recuperati dalla polizia in una zona boschiva della capitale Nairobi. 

 

 

 

 

Una volta interrogato, il giovane è crollato e ha raccontato tutto il suo agghiacciante curriculum criminale. Secondo la polizia, le sue confessioni rappresentano "un importante passo in avanti" per risolvere l'ondata di scomparse di bambini in tutto il Paese, finora mai ricollegate a una sola persona. Nelle ultime settimane la media era di 2 minori spariti nel nulla ogni giorno. "Wanjala ha massacrato da solo le proprie vittime nella maniera più spietata, talvolta succhiando il sangue dalle loro vene prima di giustiziarle", è la sconvolgente ricostruzione fornita via Twitter direttamente dalla Direzione delle indagini criminali, che ha pubblicato anche la foto del ventenne con evidenti turbe psichiche.

 

 

 

 

 

 

Wanjala avrebbe iniziato a uccidere 5 anni fa, ancora adolescente, prendendo di mira dodicenni e tredicenni, quasi suoi coetanei. Dietro gli efferati omicidi, un preciso modus operandi, quasi un rituale: l'assassino drogava le sue vittime, poi le dissanguava o le strangolava. A cadere per prima sotto i suoi colpi una 12enne sparita nel 2016 dalla contea di Machakos, a est di Nairobi. Wanjala non era solo un sadico serial killer: alla famiglia di un minore aveva chiesto 30mila scellini kenyoti (234 euro) per riconsegnarlo. Non avendo avuto i soldi, l'ha ucciso. Confessando i suoi gesti estremi, l'assassino ha detto di aver provato "molto piacere" e di non esserne affatto pentito. Orrore su orrore.