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Bakhmut, "russi in ritirata": "Follia collettiva", cosa sta succedendo in queste ore

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Dopo l'assedio di Mariupol nel 2022, è la battaglia di Bakhmut la nuova chiave della guerra in Ucraina. "Ci riprenderemo ogni pezzo di territorio che la Russia ha sottratto al nostro Paese", assicura il presidente ucraino Volodymyr Zelensky mentre i suoi soldati in prima linea avrebbero guadagnato territorio vicino a Bakhmut. "Non lasceremo un solo pezzo della nostra terra al nemico, la tirannia non regnerà da nessuna parte. Dobbiamo riportare la libertà, la sicurezza e l'Europa in tutto il territorio ucraino". Lo scontro tra russi e ucraini nella cittadina del Donetsk è anche questione di propaganda: nelle ultime ore la controffensiva di Kiev ha portato alla riconquista di 2,6 chilometri sul fianco meridionale, mentre Iacobo Iacoboni, giornalista della Stampa, riferisce il commento sconcertato dei filorussi, secondo cui la ritirata delle unità della 72a brigata delle forze armate russe sarebbe frutto di una "follia collettiva".

A frenare le forze russe, spiega il think tank americano ISW (Istituto per lo studio della guerra) oltre alla tenace resistenza dei difensori ucraini anche i "problemi pervasivi che minano la capacità di combattimento russa". I "continui attacchi di logoramento" da parte delle forze di Kiev stanno ulteriormente limitando i progressi della Russia nella città, ha affermato il think tank. Ieri un'unità militare ucraina ha dichiarato di aver messo in rotta una brigata di fanteria russa dal territorio di prima linea vicino a Bakhmut, confermando quindi quanto dichiarato dal capo del gruppo russo Wagner secondo cui le forze russe erano fuggite dal settore. Più tardi, il colonnello generale Oleksandr Syrskyi, che guida le forze di terra ucraine, ha dichiarato che le unità russe in alcune parti di Bakhmut si sono ritirate fino a 2 km in seguito a una serie di contrattacchi. 

Tuttavia, per la controffensiva generale di Kiev ci sarà da attendere. L'Ucraina, ha spiegato ancora Zelensky, ha bisogno di "più tempo" per lanciare la controffensiva contro l'esercito russo. Le forze nazionali, ha spiegato il presidente ucraino alla britannica Bbc, "hanno ancora bisogno" degli aiuti occidentali promessi. "Con quello che abbiamo possiamo andare avanti e avere successo", ha detto Zelensky, "ma perderemmo molte persone. E penso che sia una cosa inaccettabile". "Quindi dobbiamo aspettare. Abbiamo ancora bisogno di un po' più di tempo". Sulla sponda russa, però, filtrano altre notizie.  "Le forze affiliate a Wagner, la principale organizzazione paramilitare russa, continuano a detenere la maggior parte del territorio nella città ucraina orientale di Bakhmut e possiedono notevoli scorte di munizioni nonostante alcune perdite, scrive il sito Politico citando due alti funzionari statunitensi. Lunedì il leader di Wagner Yevgeny Prigozhin è apparso in una serie di video sui social minacciando di ritirare completamente i suoi soldati da Bakhmut a causa della carenza di munizioni. Successivamente, aveva dichiarato che il ministero della Difesa russo aveva assicurato che avrebbe inviato risorse aggiuntive in prima linea. Le dichiarazioni hanno suscitato speculazioni secondo cui i combattenti di Wagner potrebbero presto abbandonare del tutto Bakhmut, creando potenzialmente un'apertura per l'avanzata delle forze ucraine. 

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