Pericolo di un disastro nucleare, ma anche rischio coinvolgimento russo nel conflitto. I missili balistici di Israele hanno sfiorato pericolosamente la centrale atomica che la Russia ha costruito a Bushehr. Si tratta di una cittadina iraniana sita a 750 chilometri a sud di Teheran. I suoni delle sirene hanno allarmato le autorità del regime. Se dovesse essere colpita, "potrebbe verificarsi una catastrofe simile a quella di Chernobyl”. Questa è la preoccupazione di Aleksey Likhachev, capo di Rosatom, il colosso energetico nucleare della Federazione russa, che in Iran ha ancora i suoi scienziati, funzionari ed esperti che consentono alla centrale di continuare a funzionare.
Come riporta il Fatto Quotidiano, sono circa 600, ma solo 250 lavorano in maniera permanente sul territorio. Alcuni di loro sono già stati evacuati. "Per ora riteniamo possibile lasciare i nostri dipendenti a Bushehr, monitoriamo la situazione ora per ora e sincronizziamo gli orologi”, ha spiegato ancora Likhachev. Lo scorso 19 giugno, Tel Aviv ha colpito la centrale. Ma aveva dichiarato che si era trattato di un errore. Non la pensa così Vladimir Putin. Lo zar ha ripetuto che Israele aveva dato garanzie di sicurezza sia per l'impianto sia per gli specialisti russi che ci lavorano.
La portavoce del ministero degli Esteri Maria Zakharova aveva accusato Israele di volere un’escalation e condurre il mondo al disastro nucleare. Secondo lei, ci troviamo a "millimetri dalla catastrofe". Subito dopo ha ammonito i media occidentali per “la scarsa attenzione” che prestano alla potenziale apocalisse atomica, “come se questa fosse solo un’altra escalation di routine che abbiamo già visto molte volte”. "Le radiazioni - ha sottolineato - non controllano i passaporti”.