Iran, 10 risposte sul piano nucleare: perché l'attacco è giustificato dai fatti

di Maurizio Stefaninimartedì 24 giugno 2025
Iran, 10 risposte sul piano nucleare: perché l'attacco è giustificato dai fatti
6' di lettura

1 L’Iran ha bisogno di energia nucleare?
Il nucleare fornisce l’1% del fabbisogno di energia in un Paese che ha la seconda riserva di gas del mondo (12% del totale planetario e 34% del totale mondiale) e le terze di petrolio. Nel 2020 il 69% del fabbisogno di energia dell’Iran era assicurato dal gas, il 29% dal petrolio, l’1% appunto dal nucleare e l’1% da energie rinnovabili.

2 L'energia nucleare può servire all’Iran per ridurre l’eccessiva esposizione da risorse fossili, che anche se sono locali comunque inquinano e contribuiscono al riscaldamento globale?
È verissimo che l’Iran ha grossi problemi di inquinamento atmosferico, che provoca almeno 3000 morti all'anno solo a Teheran. Inoltre la combinazione tra mancata manutenzione, cattiva gestione e sanzioni ha portato ha un peggioramento delle infrastrutture, sotto stress anche per aumento della popolazione e il forte utilizzo di elettricità per l’estrazione di criptovalute. In particolare, per mantenere il consenso il regime sussidia il consumo, per un valore che è stato stimato in 84 miliardi di dollari nel 2008: il più alto del mondo. Incentiva così sprechi calcolati tra i sei e i sette miliardi di dollari all'anno. Il consumo pro capite di energia in Iran è due volte e mezzo la media del Medio Oriente, tre volte la media mondiale, 10 volte quella della Ue e 15 volte quella del Giappone. Almeno il 18,5% dell'energia prodotta è sprecato prima di raggiungere gli utenti. Ma, vista la sua posizione vicino all'Equatore, il 90% del suo territorio potrebbe essere sfruttato per produrre energia solare almeno 300 giorni all’anno. Avrebbe anche un potenziale geotermico che ha già una produzione pari al 17,9% di tutta quella medio-orientale, e già nel 2006 fu avviato un programma pilota per la produzione di biocarburante da olio alimentare usato. Potrebbe inoltre produrre almeno 6.150 MWh di elettricità sfruttando l'energia delle onde, sfruttando solo le sue coste sul Golfo Persico. Dopo il 1979 era stato sviluppato un vasto programma idroelettrico, che però è stato in gran parte abbandonato per scarsa manutenzione.

3 Per quale motivo allora l’Iran ha avviato un programma nucleare?
Ufficialmente, l'obiettivo sarebbe di prevede di generare 23.000 MW di elettricità attraverso la tecnologia nucleare per soddisfare la crescente domanda di energia, oltre a 10.000 altri MW attraverso energie rinnovabili. Il primo dei quattro reattori da 915 MW della centrale nucleare di Bushehr, costruito con l'aiuto della Russia, è entrato in funzione nell'agosto 2010. Tuttavia, mentre negli Stati Uniti l’energia nucleare costa poco più di 10 centesimi per chilowattora, l'Iran, con capacità di arricchimento dell’uranio nazionale, alti tassi di interesse, bassa produzione di energia (un singolo reattore da 1.000 MW), bassa efficienza, costruzione estremamente lenta dei reattori e nessun riprocessamento, paga circa 68 centesimi per chilowattora. A 765 km a sud di Teheran e sul Golfo Persico, tuttora Busheir resta l’unica centrale nucleare commerciale iraniana. Sullo stesso sito stanno venendo costruiti anche due reattori simili.

4 Ma ci sono anche finalità militari?
In teoria nel 2003 l'ayatollah Khamenei come Guida Suprema avrebbe emanato una fatwa che vieta la produzione di armi nucleari. Molto citato, questo documento non è stato però in realtà mai pubblicato, anche se ci sono state altre dichiarazioni successive nello stesso senso. L'ultima nel 2011. Vari studiosi osservano però che il jihad consente l'utilizzo di ogni mezzo per sottomettere e intimidire gli infedeli. Ed è un fatto che l'Iran stia concentrando i suoi sforzi industriali sull’arricchimento dell’uranio, ben oltre il livello necessario ad alimentare centrali atomiche, ma verso quello che invece serve a produrre bombe atomiche. Ciò va messo assieme alla retorica del regime sulla necessità di distruggere lo Stato di Israele, definito spregiativamente “Entità Sionista”; all’utilizzo massiccio di corpi di spedizione, proxy e attentati appunto contro il “Grande Satana” Stati Uniti e il “Piccolo Satana” Israele, oltre che in appoggio ad alleati come Assad; e anche a una politica di armamento di cui sono appunto un esempio i missili e droni che sta lanciando su Israele, e anche quelli che ha fornito alla Russia per l'aggressione all'Ucraina. Si ricorda anche che la dottrina sciita ammette la dissimulazione, contro nemici effettivi o potenziali.

5 Come è nato l'allarme sul nucleare iraniano?
Risale ai primissimi anni 2000, quando dissidenti all’estero segnalarono l’esistenza di impianti nucleari segreti e l’intelligence verificò la loro installazione. L’Iran ha ammesso il tutto solo successivamente. Un altro impianto segreto è stato scoperto nel 2009, a Fordow, nascosto in una montagna e, anche in questo caso, il regime di Teheran ha dovuto ammettere la sua esistenza. Soprattutto a causa di questa estrema segretezza che circonda il programma nucleare, l’Iran è sospettato di voler costruire armi atomiche, anche se continua a negarlo. Un gruppo di contatto, costituito da tutti e cinque i membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell’Onu, più la Germania, ha cercato di ottenere una maggior trasparenza da parte dell’Iran, che però ha risposto di non avere nulla da mostrare, perché, ufficialmente, il programma atomico è solo civile e volto a produrre energia.

6 Ma è stato con la Repubblica islamica che è iniziato il programma nucleare iraniano?
In realtà iniziò negli anni 1950 sotto la dinastia Pahlavi, e con il sostegno degli Stati Uniti. Si è ampliato negli anni '70 con progetti per reattori nucleari, si è interrotto dopo la Rivoluzione iraniana del 1979 ed è ripreso segretamente durante la guerra Iran -Iraq degli anni '80. I siti di arricchimento non dichiarati di Natanz e Arak sono stati scoperti nel 2002, mentre Fordow, un sito sotterraneo di arricchimento del combustibile, è stato scoperto nel 2009.

7 In che consiste il programma di arricchimento?
L'Iran stava arricchendo l'uranio fino al 60% di purezza e ha accelerato i suoi progressi nucleari installando centrifughe più avanzate. Le stime suggeriscono che l'Iran potrebbe produrre iranio di qualità militare sufficiente per una bomba nucleare in una settimana e accumulare a sufficienza per sette in un mese.

8 Come ha reagito la comunità internazionale?
Ha imposto sanzioni che hanno avuto un grave impatto sulla sua economia, limitando le esportazioni di petrolio e l'accesso ai sistemi finanziari globali. Anche operazioni segrete come il cyberattacco Stuxnet del 2010 hanno cercato di interrompere il programma. Nel 2015, fu firmato il Piano d'azione congiunto globale (Jcpoa), che imponeva rigide limitazioni al programma nucleare iraniano in cambio dell'allentamento delle sanzioni. Nel 2018 Trump ritirò gli Stati Uniti dall’accordo, portando alla reintroduzione delle sanzioni. Da allora, il programma nucleare iraniano si è ampliato drasticamente, con scorte di uranio arricchito che superano di decine di volte i limiti del Jcpoa, alcune delle quali si avvicinano al livello di purezza per armi. Secondo l’Aiea, l’Iran è «l’unico Stato non dotato di armi nucleari a produrre tale materiale». Gli Stati Uniti e l'Iran hanno avviato negoziati bilaterali dall'aprile 2025, con l'obiettivo di frenare il programma iraniano di allentamento delle sanzioni, sebbene i leader iraniani si siano rifiutati di interrompere l'arricchimento dell'uranio. Nell’ottobre 2023, un rapporto dell'Aiea stimava che l’Iran avesse aumentato le sue scorte di uranio di 22 volte rispetto al limite concordato nel Jcpoa del 2015. Negli ultimi mesi dell’amministrazione Biden, nuove informazioni di intelligence convinsero i funzionari statunitensi che l’Iran stesse esplorando un progetto più rudimentale che avrebbe potuto consentirgli di fabbricare un’arma nucleare, non lanciabile tramite missile, nel giro di pochi mesi.

9 Come si è arrivati all'ultima escalation?
Il 12 giugno 2025, l’Aiea ha giudicato l'Iran non conforme ai suoi obblighi nucleari per la prima volta in 20 anni. L’Iran ha reagito inaugurando un nuovo sito di arricchimento e installando centrifughe avanzate. Il giorno dopo, Israele ha lanciato attacchi coordinati in tutto l’Iran, prendendo di mira gli impianti nucleari e danneggiando Natanz e altri siti. L’Iran ha risposto, e nello scambio che ne è seguito e che continua si è infine inserita l’operazione Midnight Hammer, il raid aereo lanciato dagli Stati Uniti fra il 21 eil 22 giugno sulle centrali nucleari iraniane.

10 Quali sono gli ultimi sviluppi?
Il direttore generale dell'Agenzia internazionale per l’energia atomica Rafael Mariano Grossi ha detto di aver comunicato all'Iran che «qualsiasi trasferimento di materiale nucleare da una struttura protetta a un’altra deveessere comunicataall'Aiea». Poiché il Parlamento di Teheran sta valutando un disegno di legge per sospendere la collaborazione con l'Aiea, Grossi ha convocato una riunione di emergenza del Consiglio dei governatori. Secondo il presidente del Parlamento iraniano,MohammadBaqerQalibaf, «noi del Parlamento stiamo cercando di approvare un disegno di legge che sospenderebbe la cooperazione dell’Iran con l’Aiea finché non avremo garanzie oggettive sulla condotta professionale di questa organizzazione internazionale». Qalibaf insiste però che Teheran non ha intenzione di sviluppare armi nucleari. «Il mondo ha visto chiaramente che l’Agenzia per l’energia atomica non ha adempiuto a nessuno dei suoi obblighi ed è diventatauno strumento politico».

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