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Cina, che fine ha fatto il compagno Xi Jinping?

di Carlo Nicolato lunedì 7 luglio 2025

3' di lettura

Al vertice annuale dei Brics di Rio de Janeiro che si conclude oggi non hanno partecipato né Vladimir Putin né Xi Jinping. Ma mentre presidente russo ha una scusa più che valida, dato il mandato d’arresto spiccato nei suoi confronti dalla Corte Penale Internazionale, quello cinese non ne ha, anzi è la prima volta da quando è al potere (2013) che manca al vertice annuale del gruppo delle economie “emergenti” e da Pechino non sono giunte giustificazioni convincenti.

L’assenza è a dir poco sorprendente, anche perché questo vertice arriva in un momento particolarmente importante a poche ore dalla scadenza dei dazi di Trump in cui il presidente cinese avrebbe buon gioco a rimarcare l’alternativa cinese agli Stati Uniti. Lo stesso presidente americano ha annunciato che nelle prossime ore parlerà genericamente con la Cina per la questione di TikTok senza specificare con chi, ma ha anche detto che un giorno non lontano andrà a Pechino per incontrare Xi o che quest’ultimo verrà a Washington. Il presidente cinese non ha commentato, anzi non ha proprio parlato come sta facendo da qualche settimana a questa parte.

I ben informati dicono che è da inizio giugno che non si registra un suo intervento ufficiale diretto, che non sia mediato da qualche portavoce e da più parti ci si chiede che fine abbia fatto. Pur non essendo certamente un estroverso alla Trump, Xi Jinping con la sua aria perennemente compassata e monoespressiva non è nemmeno uno che centellina le comparsate e la sua prolungata assenza dai media statali, dagli eventi pubblici e dagli impegni diplomatici ha scatenato una tempesta di speculazioni sollevando seri dubbi sulla sua salute, sulla sua autorità e persino sulla possibilità di una lotta di potere odi un colpo di Stato all'interno del Partito Comunista Cinese.

Va subito detto che le voci riguardanti malattie o morti improvvise tenute nascoste sono un classico dei dittatori, Putin stesso in questi anni è stato dato per spacciato numerose volte, mentre i media indiani, che non sono certo teneri con Pechino, non perdono occasione di parlare di possibili infarti o ictus che hanno riguardato Xi. Il problema è che stavolta anche i media di Stato cinesi, solitamente saturi di notizie sul loro presidente, hanno notevolmente ridotto i loro riferimenti e le visite di alto profilo di dignitari stranieri sono ora gestite da funzionari di partito di rango inferiore. Qualcuno sul canale Telegram “Chinese Threat” ha notato qualcosa di diverso nel suo aspetto durante le ultime uscite, in particolare una costante inclinazione della testa verso sinistra che potrebbe essere indicativo di problemi neurologici. Durante l’incontro con il presidente Aleksander Lukashenko a Zhongnanhai, la sua ultima apparizione sulla scena internazionale risalente al 4 giugno, lo stesso ufficio stampa del dittatore bielorusso ha fatto notare come Xi apparisse stanco e indeciso, ma anche come il suo personale di sicurezza fosse ridotto e il trattamento sul red carpet fosse più sobrio del solito.

Altri segnali indicano appunto non tanto una malattia, ma come il presidente cinese possa essere caduto politicamente in disgrazia. Tra questi c’è la perdita di status ufficiale del sontuoso mausoleo di suo padre, il rivoluzionario Xi Zhongxun, e il fatto che dopo una recente chiamata con Trump la Tv di stato cinese si sia riferita a Xi senza alcun titolo. Alcuni media indiani hanno avanzato l’ipotesi che il presidente possa essere stato in qualche modo già esautorato del suo potere, che addirittura possa esserci stato un silenzioso colpo di Stato messo in atto dall’Esercito Popolare di Liberazione e che Xi Jinping sia stato lasciato al suo posto ma solo temporaneamente. Come successore in questo caso di parla del generale Zhang Youxia che si ritiene goda del sostegno dell'ex presidente cinese Hu Jintao e che in questi anni si è spesso schierato contro le politiche di Xi.

Ma si parla anche di Wang Yang, un ex tecnocrate di partito con l’aria da riformista, di Ding Xuexiang, , di Waprimo Vice Premier e membro del Comitato Permanente del Politburo, di Wang Huning, noto come il principale teorico del Pcc, di Zhao Leji comunista duro e puro impegnato in una instancabile battaglia alla corruzione e di Li Qiang, l’attuale Primo Ministro che ha sostituito Xi al vertice dei Brics di Rio De Janeiro.

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