Non solo missili, ma anche sanzioni e soldi per il gas: queste le richieste avanzate dal leader ucraino Volodymyr Zelensky nell'incontro con il presidente americano Donald Trump alla Casa Bianca. Si è trattato del terzo incontro tra i due nello Studio Ovale. Nulla da fare, però, per i Tomahawk, i missili a lungo raggio che sarebbero serviti all’esercito ucraino per attaccare in profondità le fabbriche e le infrastrutture russe. Il capo della Casa Bianca ha preferito non dare il via libera per evitare di irritare il presidente russo Vladimir Putin, con cui potrebbe avvenire un incontro nei prossimi giorni a Budapest.
Zelensky, allora, ha fatto un'altra richiesta per cercare di risolvere un’emergenza in vista dell’inverno. Una situazione difficile che ha un impatto enorme sulla popolazione civile. Nei giorni scorsi, per due volte consecutive in Ucraina sono stati costretti a interruzioni di corrente in tutto il Paese per via dei danni causati dagli attacchi russi alle infrastrutture. Secondo Bloomberg, come riporta il Corriere della Sera, gli ultimi raid di Mosca avrebbero distrutto addirittura il 60% dell’intera produzione di gas in territorio ucraino. Per questo Kiev dovrà acquistare gas dall’estero per una spesa che si aggira attorno ai 2 miliardi di euro. Soldi che però Kiev al momento non ha. Di qui la richiesta di un aiuto economico.
Infine, Zelensky avrebbe chiesto a Trump di esercitare maggiore pressione su Mosca attraverso le sanzioni. Se da una parte c'è il leader della maggioranza al Senato, John Thune, che ha fatto sapere che il voto sul pacchetto di sanzioni potrebbe arrivare nei prossimi 30 giorni, dall'altra c'è il possibile vertice di Budapest che rischia di rimandare di nuovo la decisione.