CATEGORIE

In Cile vince Kast, ma lo credono Pinochet

Dipinto come il figlio di un nazista, il candidato repubblicano trionfa al ballottaggio per le presidenziali con il 58 per cento. La sua è la vittoria più ampia dal ritorno della democrazia
di Maurizio Stefanini martedì 16 dicembre 2025

3' di lettura

José Antonio Kast, leader del Partito Repubblicano del Cile, è il nuovo presidente, dopo un voto di ballottaggio in cui ha ottenuto il 58,16%, contro il 41,84% della comunista Jeannette Jara, candidata del centro-sinistra ora al governo con Gabriel Boric, di cui è stata ministro del Lavoro. La Jara è andata anche meglio della maggior parte dei sondaggi, che le attribuivano tra il 31 e il 36%. Ma era già chiaro che non ci sarebbe stata storia, dopo un primo turno i cui i tre candidati di destra avevano oltrepassato il 51%. L’unica remota possibilità sarebbe stata assicurarsi tutto il 19,8% di Franco Parisi, candidato anti-casta arrivato terzo, che in effetti sarebbe di destra anche lui, ma ha poi negato il proprio appoggio a entrambi. Poiché un’importante base di sostegno allo stesso Parisi era venuta dalle zone minerarie del nord, la Jara aveva appunto chiuso la sua campagna elettorale a Coquimbo, a 460 km a nord di Santiago. Per cercare di superare le ultime perplessità sul suo conto, ha annunciato che si sarebbe dimessa dal Partito Comunista; ha proposto la costruzione di cinque nuove prigioni; ha promesso che avrebbe espulso i migranti irregolari. Non è servito.

Kast all’estero ha un’immagine truce: non solo per essere di una destra più dura di quella del defunto ex-presidente Sebastián Piñera, ma anche per essere figlio di un ex-militare della Wehrmacht che come molti tedeschi aveva preso la tessera del Partito nazionalsocialista tedesco. Non era però una Ss, come è rimbalzato in Italia. Comunque, ha acquisito un’immagine più moderata per la concorrenza di Johannes Kaiser: candidato arrivato quarto e che si considera il Milei cileno, ma aveva un nonno esule antinazista socialdemocratico. In effetti, Kast è il primo cileno a diventare presidente dopo avere votato a favore di Pinochet nel referendum del 1988. Piñera fu presidente due volte alla testa di una coalizione composta in larga parte da ex-pinochettisti, ma nel 1988 aveva votato no. Ma va ricordato che quattro anni fa, quando pure era arrivato al ballottaggio, Kast fece una figura da gentiluomo per essere andato a congratularsi con il vincitore Boric a scrutinio ancora non terminato. La Jara ha in qualche modo ora ricambiato, salutando il vincitore, e riconoscendo che «il popolo ha parlato forte e chiaro», di aver «parlato con il presidente eletto per augurargli successo per il bene del Cile», che impone di «lasciarci alle spalle l'amarezza, la disinformazione e l'odio». Perciò, «il presidente eletto José Antonio Kast, troverà il mio sostegno in tutto ciò che è positivo per il Cile».

Viktor Orban-choc: "La Ue vuole dichiarare apertamente guerra alla Russia"

L'Europa starebbe cercando di "dichiarare apertamente guerra" sequestrando i beni russi congelati, ma l...

Anche Kast nel suo primo discorso da eletto, oltre a promettere di ristabilire l’ordine, di rafforzare lo Stato di diritto e di dare la priorità alla sicurezza, ha garantito che governerà «per tutti i cileni» e aprirà al dialogo. «Qui non ha vinto una persona o un partito, ha vinto il Cile, e la speranza di vivere senza paura», ha sottolineato. E, sugli avversari: «Abbiamo profonde differenze, ma il rispetto definirà il nostro governo. Nessuno dovrebbe essere attaccato per aver pensato diversamente». Gli strumenti per «affrontare queste difficoltà», dice, sono «il dialogo e l’autocritica, sia da parte del governo che dell'opposizione, così come dei media» e «non dovremmo temere le critiche quando si tratta di costruire e migliorare». L’appello è generale: «Abbiamo bisogno di tutti per far progredire il Paese», nella consapevolezza che «Senza pace non c'è democrazia e senza democrazia non c'è libertà». Quella di Kast è la vittoria più ampia dal ritorno della democrazia, dopo quella di Michelle Bachelet nel 2013. Però quando l’11 marzo si insedierà si troverà di fronte a un Congresso molto frammentato. Il cambio con il dollaro statunitense, sceso ieri a 903 pesos, minimo mai visto dal 2014, indica comunque un clima di fiducia.

A Kast sono arrivati messaggi di congratulazioni dal segretario di Stato Usa Marco Rubio e dai presidenti del Paraguay Santiago Peña, argentino Javier Milei, dell’Ecuador Daniel Noboa, della Bolivia Rodrigo Paz Pereira., del Costa Rica Rodrigo Chaves, dal segretario generale dell'Organizzazione degli Stati Americani (Osa) Albert Ramdin, dagli ex-presidenti di Colombia Iván Duque e dell’Ecuador Guillermo Lasso. Toni ostili ha invece usato il presidente colombiano attuale Gustavo Petro, di sinistra radicale.
«Il fascismo avanza, non darò mai la mano a un nazista e neanche a un figlio di nazista; sono la morte dell’essere umano», ha scritto su X. Il bello è che la mano a Kast la ha invece data più volte la comunista Jeannette Jara, come attestano varie foto.

tag
cile
josè antonio kast

Le provano tutte Raffaella Carrà arruolata dai comunisti

Cile, migliaia di persone e tanti cosplayer al Comic Con 2025

Tempestine Curanto, un piatto rivedibile e una meravigliosa tradizione etilica

Ti potrebbero interessare

Raffaella Carrà arruolata dai comunisti

Cile, migliaia di persone e tanti cosplayer al Comic Con 2025

Curanto, un piatto rivedibile e una meravigliosa tradizione etilica

Andrea Tempestini

Cile, scossa di terremoto di magnitudo 7.5 al largo del Sud: allarme tsunami

Donald Trump, il capo dello staff della Casa Bianca: "Ha la personalità di un alcolizzato"

Donald Trump "ha la personalità di un alcolizzato", nonostante il presidente sia noto per essere astemi...
Redazione

Polonia, pianificava un attentato al mercatino di Natale: arrestato 19enne

L'Agenzia per la sicurezza interna della Polonia (Abw) ha arrestato un 19enne. L'accusa è gravissima...

Londra, il capo delle forze armate: "Russia? Prepariamoci a proteggerci"

"Non dobbiamo farci illusioni: Mosca dispone di un esercito enorme, sempre più sofisticato dal punto di vist...
Redazione

Putin gela l'Europa: "Niente tregua, no alle truppe"

La Russia "non ha visto" la proposta dei leader europei emersa dalla riunione di lunedì a Berlino sulla...