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Von der Leyen ricandidata dal Ppe, ma è rivolta interna: mistero sui numeri del voto

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Sarà ancora Ursula von der Leyen la candidata al vertice della Commissione europea per il Ppe. L'ex ministro dei governi Merkel, infatti, è stata investita dai delegati del Ppe, per la quale era però l'unica candidata. 

Ma la sua nomina porta con sé un giallo e delle polemiche: infatti soltanto 499 degli aventi diritto (su un totale di 800) hanno espresso la loro preferenza a favore della Von der Leyen, mentre 89 hanno votato contro di lei. Insomma, tutt'altro che un plebiscito. Una fonte del Ppe, in ogni caso, prova a minimizzare sottolineando, come riporta Repubblica, che "in quattro anni così difficili è fisiologico che abbia scontentato qualcuno". Nel dettaglio, che tra chi si è espressamente detto contrario alla seconda candidatura i Republicains francesi e gli sloveni. 

Nel suo discorso, Von der Leyen ha sottolineato che "il Ppe è il partito che ha sostenuto un'Europa che può difendersi e noi saremo il partito che realizza un'Unione della difesa. Questo argomento richiede un'attenzione particolare. Questo è il motivo per cui abbiamo bisogno di un commissario per la Difesa designato per il prossimo mandato". 

Poi rinnova l'impegno contro Vladimir Putin: "È ricercato per crimini di guerra e affronterà la giustizia. C'è un'aula di tribunale che lo aspetta all'Aja", ha assicurato Ursula. E ancora, ha cambiando tema e prospettive, ha aggiunto: "Voglio essere chiara, il Ppe sarà sempre al fianco dei nostri agricoltori". "Il mese scorso - continua - un giovane agricoltore mi ha detto che a volte sono costretti a vendere il proprio prodotto al di sotto dei costi di produzione. Questo è inaccettabile. La nostra sicurezza alimentare dipende dalla sicurezza dei mezzi di sussistenza dei nostri agricoltori. Il sistema deve essere ripristinato su una base sostenibile. Il loro duro lavoro deve essere ripagato", ha concluso Von der Leyen.

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