"L'Europa è impegnata in una lotta per un continente integro che viva in pace, per un'Europa libera e indipendente. Una lotta per i nostri valori e le nostre democrazie. Per la libertà e la capacità di scrivere da soli il nostro destino. Questa è una lotta per il nostro futuro". La presidente della Commissione europea Ursula Von Der Leyen lo mette subito in chiaro di fronte ai deputati alla plenaria dell'Europarlamento di Strasburgo in occasione del discorso sullo Stato dell'Unione. "L'Europa difenderà ogni centimetro del suo territorio. In ogni Paese che ho visitato, ho sentito lo stesso messaggio: non c'è tempo da perdere. Al prossimo Consiglio europeo presenteremo quindi una tabella di marcia chiara. Per avviare nuovi progetti di difesa comuni. Per stabilire obiettivi chiari per il 2030. E per creare un semestre europeo della difesa. Il 2030 è domani. Quindi l'Europa deve prepararsi oggi", aggiunge.
UN MURO DI DRONI - "Non c'è dubbio: il fianco orientale dell'Europa garantisce la sicurezza di tutta l'Europa. Dal Mar Baltico al Mar Nero. Ecco perché dobbiamo investire nel suo sostegno attraverso un sistema di sorveglianza del fianco orientale. Ciò significa dotare l'Europa di capacità strategiche indipendenti. Dobbiamo investire nella sorveglianza spaziale in tempo reale affinché nessun movimento di forze passi inosservato. Dobbiamo ascoltare l'appello dei nostri amici baltici e costruire un muro di droni". "Non si tratta di un'ambizione astratta. È il fondamento di una difesa credibile. Una capacità europea sviluppata insieme, dispiegata insieme e sostenuta insieme, in grado di rispondere in tempo reale. Una capacità che non lasci alcuna ambiguità sulle nostre intenzioni. L'Europa difenderà ogni centimetro del suo territorio".
FONDO DA 6 MILIARDIPER KIEV - "Possiamo quindi usare la nostra forza industriale per supportare l'Ucraina nel contrastare questa guerra con i droni. Possiamo contribuire a trasformare l'ingegno ucraino in un vantaggio sul campo di battaglia e in un'industrializzazione congiunta. Per questo posso anche annunciare che l'Europa anticiperà 6 miliardi di euro dal prestito ERA e stipulerà un'Alleanza per i droni con l'Ucraina. L'Ucraina ha l'ingegno. Ciò di cui ha bisogno ora è la scala. E insieme possiamo fornirla: affinché l'Ucraina mantenga il suo vantaggio e l'Europa rafforzi il proprio. Proporremo un nuovo programma. Lo chiamiamo 'Qualitative Military Edge'. Sosterrà gli investimenti nelle capacità delle forze armate ucraine. Prendiamo ad esempio i droni. Prima della guerra, l'Ucraina non ne aveva. Oggi, è l'uso dei droni da parte dell'Ucraina a causare oltre due terzi delle perdite di equipaggiamento russo. Questo non è solo un vantaggio sul campo di battaglia".
DUE POPOLI, DUE STATI - "L'obiettivo dell'Europa è sempre stato lo stesso. Una vera sicurezza per Israele e un presente e un futuro sicuri per tutti i palestinesi. E questo significa che gli ostaggi devono essere rilasciati. Che ci deve essere libero accesso a tutti gli aiuti umanitari. E che deve esserci un cessate il fuoco immediato. Ma a lungo termine, l'unico piano di pace realistico è basato su due Stati. Che vivono fianco a fianco in pace e sicurezza. Con un Israele sicuro, un'autorità palestinese vitale e la piaga di Hamas rimossa. Questo è ciò che l'Europa ha sempre sostenuto. Ed è tempo di unirsi e contribuire a realizzare questo obiettivo".
SANZIONI A ISRAELE - Per quanto riguarda la situazione in Medioriente "l'Europa deve fare di più. Molti Stati membri hanno fatto progressi da soli. Da parte nostra, abbiamo proposto di sospendere parte dei nostri finanziamenti Horizon. Ma la situazione è bloccata senza una maggioranza. Dobbiamo superare questa situazione. Non possiamo permetterci di restare paralizzati. Per questo motivo proporrò un pacchetto di misure per tracciare una via da seguire. In primo luogo, la Commissione farà tutto il possibile da sola. Sospenderemo il nostro sostegno bilaterale a Israele. Interromperemo tutti i pagamenti in questi settori, senza compromettere il nostro lavoro con la società civile israeliana o con Yad Vashem. In secondo luogo, presenteremo altre due proposte al Consiglio. Proporremo sanzioni contro i ministri estremisti e contro i coloni violenti. E proporremo anche una sospensione parziale dell'accordo di associazione sulle questioni commerciali. Sono consapevole che sarà difficile trovare la maggioranza.E so che qualsiasi azione sarà eccessiva per alcuni.Troppo poco per altri. Ma dobbiamo assumerci tutti le nostre responsabilità: Parlamento, Consiglio e Commissione.In terzo luogo, il mese prossimo istituiremo un Gruppo di Donatori per la Palestina, che includerà uno strumento dedicato alla ricostruzione di Gaza. Si tratterà di uno sforzo internazionale con partner regionali. E si baserà sullo slancio della Conferenza di New York organizzata da Francia e Arabia Saudita".
CAPITOLO DAZI - "Il nostro più grande patrimonio è il Mercato unico - ma resta incompiuto. Il Fmi stima che le barriere interne all'interno del mercato unico equivalgano a un dazio del 45% sui beni. E a un dazio del 110% sui servizi. Pensate solo a ciò a cui stiamo rinunciando. E, come sottolineato dal rapporto Letta, il mercato unico rimane incompleto, soprattutto in tre ambiti: finanza, energia e telecomunicazioni. Abbiamo bisogno di scadenze politiche chiare. Per questo presenteremo una Tabella di marcia per il Mercato Unico fino al 2028. Su capitali, servizi, energia, telecomunicazioni, il 28esimo regime e la quinta liberta' per conoscenza e innovazione. Solo ciò che viene misurato, viene realizzato".