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Omicidio Sacchi, Anastasia al gip: "Non sapevo dei 70mila euro"

di AdnKronos domenica 8 dicembre 2019

2' di lettura

Roma, 4 dic. (Adnkronos) - di Assunta Cassiano"Non sapevo di avere settantamila euro nello zaino". Si è difesa così Anastasia Kylemnyk nel corso dell’interrogatorio di garanzia davanti al gip di Roma Costantino De Robbio alla presenza del suo difensore, l’avvocato Giuseppe Cincioni, e del pm Nadia Plastina titolare dell’indagine sulla morte di Luca Sacchi ucciso con un colpo di pistola alla testa lo scorso 23 ottobre a Colli Albani. Berretto rosa e occhiali da sole è arrivata accompagnata dal suo difensore negli uffici di piazzale Clodio alle 11 per uscirne mezz'ora più tardi dopo aver risposto alle domande del gip. Ancora scossa la ventincinquenne, sottoposta all'obbligo di firma da venerdì scorso nella seconda tranche dell’indagine che ha portato in carcere l’ex compagno di scuola di Sacchi Giovanni Princi e Marcello De Propris, ha raccontato che la sera in cui è stato ucciso il suo fidanzato "era davanti a quel pub come mille altre volte era capitato". Un interrogatorio che arriva all’indomani del silenzio davanti al gip degli altri quattro indagati nello sviluppo dell’inchiesta. Nel carcere di Regina Coeli ieri infatti nessuno, tra Giovanni Princi, Marcello De Propris, accusato di concorso in omicidio per aver fornito l’arma ai killer, Paolo Pirino e Valerio Del Grosso, entrambi già in cella dal 25 ottobre scorso, ha risposto alle domande. Solo quest’ultimo ha rilasciato una breve dichiarazione spontanea per dire che non voleva uccidere e che non aveva mai avuto una pistola tra le mani prima di quel giorno. Ai magistrati che le contestano il tentativo di acquisto di un grosso quantitativo di sostanza stupefacente Anastasia questa mattina ha ribadito: "Io e Luca siamo assolutamente estranei alla vicenda". Mentre su Princi, a cui vengono contestate le stesse accuse, Anastasia ha detto che "prima di quel momento era un carissimo amico di Luca". Dichiarazioni che secondo il suo difensore Giuseppe Cencioni "danno atto della sua estraneità sull’ipotizzato traffico di stupefacenti".

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