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Vittorio Feltri e il razzismo di Lella Costa: "Perché il pesce debole di un uomo sì e Nilde Iotti no?"

di Caterina Spinelli domenica 22 dicembre 2019

2' di lettura

Lella Costa, attrice di lungo corso e di corta fama, è stata ospite di Massimo Gramellini nel suo programma, Le parole, su Raitre, e si è lanciata in un monologo contro Libero, reo di avere pubblicato la recensione di una fiction dedicata alla straordinaria Nilde Iotti. L' articolo è stato vergato da Giorgio Carbone, persona perbene e dalla prosa elegante che scrive sui giornali da circa 50 anni senza mai incorrere in una grana. Ebbene, in questo caso ha urtato la suscettibilità della Costa avendo sottolineato innocentemente che la defunta presidente della Camera, nell' opera televisiva, viene rappresentata come una donna di mondo, brava in politica e tra le mura domestiche e perfino in camera da letto. Non si tratta di osservazioni partorite dal nostro collega, bensì di considerazioni fatte dall' autore del filmato, il quale ha proposto ai telespettatori un ritratto di Nilde. Ma le femministe, Lella in testa, invece di prendersela con costui (e sarebbe stato assurdo lo stesso), si sono scagliate contro il cronista puntuale che non ha omesso di raccontare fedelmente i contenuti dello sceneggiato. Con tutta la buona volontà non riusciamo a capire cosa ci sia di male nell' affermare che Iotti fosse un individuo normale nelle sue pulsioni vitali. Anche di me è stato detto che ho sempre avuto dimestichezza con il gentil sesso e non mi sono offeso, limitandomi a rispondere che l' erotismo al massimo mi risulta essere fonte di nostalgia. Perché mai la compagna di Togliatti sarebbe stata oltraggiata per il sol fatto che è stata puntualizzata la sua verve? Di un uomo si può dichiarare scherzando o sul serio che abbia la carne debole (e il pesce debolissimo), mentre di una signora si devono tacere pure quelle che taluni considerano virtù? Non si tiene conto che l' agognata parità dei generi prevede altresì la parità di commento sotto ogni aspetto? Oddio, pretendere da Lella Costa un tale ragionamento, per quanto rudimentale, potrà forse essere eccessivamente ottimistico, tuttavia dal conduttore della trasmissione ci saremmo aspettati che invitasse l' attrice a non indulgere in bischerate sesquipedali. Non importa. Sappiamo che spesso contro gli sprovveduti siamo disarmati. di Vittorio Feltri

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