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Arriva Gioosto, l'e-commerce etico che lancia il Good Friday

di AdnKronos sabato 30 novembre 2019

3' di lettura

Roma, 29 nov. - (Adnkronos) - Trasformare il Black Friday in un Good Friday per un shopping etico e responsabile. Si chiama Gioosto, ed è il primo store online multibrand dove trovare prodotti di qualità che non sono solo buoni, ma che rispettano lavoratori, ambiente e comunità locali aumentando esponenzialmente il valore prodotto sul territorio. La startup di NeXt - Nuova Economia per Tutti (già co-coordinatrice del Goal 12 dell’Agenda 2030 per ASviS e promotrice del Voto col Portafoglio), in partnership con Consorzio Sale della Terra, è supportata da Fondazione Con il Sud, Fondazione Cariplo e Compagnia San Paolo e risponde al bisogno condiviso di molti consumatori, lavoratori, imprese e amministrazioni locali di proporre un'alternativa positiva al “fenomeno Amazon”. “L’economia del Black Friday non è reale" dichiara Luca Raffaele, CEO e co-founder trentenne di Gioosto insieme con Leonardo Becchetti, co-founder e presidente Comitato Scientifico di NeXt, che aggiunge: "la nostra startup vuole ribaltare la logica 'viziata' del commercio elettronico, spostando questo strumento potentissimo su un’economia reale, fatta di persone, imprenditori, lavoratori e cittadini che agiscono insieme per un obiettivo comune: la valorizzazione dei prodotti di qualità, costruiti in modo equo e giusto. Stiamo lanciando oggi il Good Friday per tutti". I numeri degli ultimi Black Friday: già nel 2017, solo negli USA, sono stati spesi online 1mld e 93mln nella sola giornata del venerdì 'nero', per arrivare a 29mld circa di spesa complessiva sull’intera settimana di promozioni e nel 2018, in Italia la spesa elettronica, secondo l’Osservatorio e-Commerce del Politecnico di Milano, ha superato 1mld di euro con un aumento del 42% rispetto al 2017. Sempre secondo il Politecnico, in Italia l'89% degli acquirenti online guarda al prezzo come fattore principale e determinante sulla scelta del prodotto. Nonostante questo, nell’ultimo periodo sono molti i territori, le associazioni di categoria e gli amministratori locali che si stanno ponendo il problema di quale sia il “giusto” prezzo e se oltre a crescere il mercato, può crescere anche il valore sociale e ambientale degli acquisti online. La risposta al bisogno di tornare all'alta qualità delle materie prime, accessibili per tutti e non per pochi, con un giusto prezzo per produttori, lavoratori e consumatori è la vera innovazione di Gioosto, un progetto che prende vita dopo due anni di studi di settore, valutazioni e lavoro sui territori del team NeXt e Consorzio Sale della Terra che ha appena aperto una nuova sede a Lecce. L’obiettivo è di offrire ai cittadini consumatori un’ampia selezione di prodotti ad alto valore sociale e ambientale e diventare la più grande piattaforma online di commercio etico e responsabile. A oggi sono circa 25 le aziende sostenibili italiane già partner della piattaforma di e-commerce etico e appartengono a diversi settori commerciali. Tra queste: le filature 'circolari' della startup Rifò di Prato e le raffinate maglierie del Lanificio Leo di Cosenza; gli accessori creati da Made in Carcere in Puglia e il caffè 'carcerario' di Lazzarelle a Napoli; le conserve e prodotti agricoli conservati di Consorzio Sale della Terra di Benevento e della Cooperativa Agricola Sociale Capodarco di Roma e il piccolo artigianato di cartoleria della Cooperativa Sociale Campi D’Arte di San Pietro in Casale a Bologna; l’olio extravergine de I Benedettini, con sede nel Parco Nazionale del Cilento e i dolci sapori di torrone siciliano dell’impresa carceraria Sprigioniamo Sapori. Sino ad arrivare al commercio equo e solidale di Altromercato, brand affermato in questo ambito; passando per le produzioni di pasta della cooperativa biologica Iris Bio di Cremona e dell’agricoltura biologica di Girolomoni a Isola del Piano in provincia di Pesaro-Urbino; curandosi di se stessi e degli altri con la cosmetica naturali e i detersivi ecologici di Tea Natura di Ancona; per concludere con i biscotti “ergastolani” della Banda Biscotti prodotti nella Casa Circondariale di Verbania e un sorso di vino di Pomario, casa vinicola e oleificio della provincia di Orvieto.

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