Era un uomo riservatissimo, Sergio Marchionne. E oggi che è morto, a 66 anni dopo una fulminante malattia, i suoi cari hanno scelto un addio sobrio, lontano dai riflettori. L'ex Ceo di Fiat Chrysler era talmente esposto su giornali e tv, 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, da preservare gelosamente i suoi affetti e la sua privacy al di fuori del lavoro. D'altronde, ammetteva, "ho pagato un costo altissimo" per essere diventato non solo il capo di Fca, ma anche il manager più odiato e rispettato d'Italia (e sicuramente l'italiano più potente nel mondo). Leggi anche: "Fate in modo che non lo scopra", la dolcezza di Marchionne per la compagna Manuela Anche per questo, per rispettare il suo stile di vita lontanissimo da sfarzi e clamori di gossip, la compagna Manuela Battezzato e i figli Alessio Giacomo e Jonathan Tyler, accorsi in ospedale, avrebbero deciso per Marchionne una cerimonia funebre rigorosamente privata. "Nessuna camera ardente al Lingotto", spiega Sky Tg24, e "nessuna cerimonia pubblica". Così se ne va che ha sempre e solo parlato attraverso i fatti.