Alla fine, viva Matteo Salvini. Clamoroso, Marco Travaglio si ricrede e tifa per il governo M5s-Lega. Motivo? Ovviamente, Silvio Berlusconi. Il leader leghista e quello grillino, Luigi Di Maio, hanno messo in cantiere una legge contro il conflitto d'interessi che secondo molti potrebbe non toccare Mediaset e il Cav (al contrario delle sparate elettorali pentastellate) ma si sa, la speranza è l'ultima a morire e il direttore del Fatto quotidiano quando sente profumo di manette è il re degli ottimisti. Leggi anche: "Silvio Berlusconi, il vecchio putt***". Travaglio, ultima vergogna "Vista l'ombra di B. e certi connotati di Salvini, il governo Salvimaio ci stava veramente sulle palle - ammette Travaglio nel suo editoriale -. Poi i giornali, Macron, Renzi e i suoi boy&girl in libera uscita hanno iniziato a far di tutto per rendercelo simpatico". Perché, appunti, tutti ora parlano del conflitto d'interessi dopo 24 anni di oblio. "La scena fa un po' sorridere, e anche un po' schifo: perché puzza tanto di strumentalità", sottolinea il direttore, che confida di vedere con Salvini quello che forse non avrebbe visto neppure con il governo dei (suoi) sogni, quello di M5s e Pd-meno Renzi. Si sta talmente convincendo del governo giallo-verde, Travaglio, da spargere insulti anche su chi mette in dubbio la tenuta dei conti di una manovra "sovranista" (che, a oggi, sono a oggi ancora un po' fumosi) e persino su Emmanuel Macron, un "bidone ambulante" colpevole di aver giudicato il voto italiano a quello sulla Brexit. Ma nel mirino di Travaglio c'è soprattutto Repubblica, che contrasta il governo M5s-Lega più di un eventuale inciucione Pd-Forza Italia. "Il Caimano, malgrado le apparenze, per Repubblica non è mai stato un problema: con lui ci si mette sempre d'accordo. Invece Salvini, siccome è incensurato e ha quadruplicato i voti in cinque anni, non deve governare". "Riusciranno i nostri eroi a farci dimenticare B. e a renderci simpatico il Salvimaio? Sarà dura, ma ce la possono fare".