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" Ehi tu! Cos'hai da guardare!?"

Come evitare che una scintilla si trasformi in un incendio
di Andrea Bisaschi domenica 5 novembre 2017

Lezione di Educazione alla sicurezza personale in una scuola superiore

2' di lettura

" Ehi tu! Cos'hai da guardare!? Vuoi una foto? " Questa è la tipica fase verbale di un "aggressione a caldo". Quest'ultima a differenza di quella premeditata che abbiamo visto nel precedente articolo, non è pianificata. Può nascere in diverse situazioni ad esempio mentre siete in un locale e vi state bevendo una birra al bancone del bar e urtate involontariamente la persona che vi è a fianco, in una discoteca mentre state guardando una bella ragazza e non vi siete accorti che è in compagnia del fidanzato e quest'ultimo vi sta fissando con faccia truce da qualche minuto, mentre state guidando e inavvertitamente non date una precedenza, su un autobus mentre state pensando a qualcosa e involontariamente il vostro sguardo si fissa troppo a lungo su un estraneo e potrei citare tanti altri esempi ma credo che abbiate capito perfettamente la tipologia delle situazioni dalle quali può scaturire. L' "aggressione a caldo" segue solitamente queste fasi: 1) VISIVA:  se vi capitasse di mantenere lo sguardo fisso troppo a lungo su un estraneo, quest'ultimo potrebbe interpretare il vostro guardarlo in modo prolungato come una sfida (il contatto visivo è il primo scambio emotivo tra due individui); se invece fosse un estraneo che iniziasse a guardarvi insistentemente, non abbassate lo sguardo ma spostatelo di lato fissando un punto fisso. 2) DELL'AVVICINAMENTO: nel caso l'estraneo, abituato ad attaccare briga, leggesse nel vostro sguardo paura o imbarazzo, potrebbe decidere di avvicinarsi per discutere. 3) VERBALE: inizia da una distanza privata l'aggressione verbale, in questa fase è determinante da parte dell'aggredito non farsi schiacciare. Molte persone cresciute in un ambiente civilizzato e avendo ricevuto un'educazione di un certo tipo, potrebbero infatti rimanere sorpresi da tale violenza ingiustificata ed è proprio quello che si aspetta il vostro aggressore. Per questo motivo dovrete dimostrare esattamente il contrario ovvero sicurezza nel rispondere e decisione. Vi faccio un esempio concreto:  - aggressore: " Ehi tu! Cos'hai da guardare!? Vuoi una foto? " - aggredito: " Guarda ti ho scambiato per mio cugino! Sei veramente uguale! "  Non è importante ciò che si dice ma come viene detto! Il tono della voce deve essere deciso, non dovete far trapelare paura e lo sguardo come la postura del corpo devono essere coerenti al tono. Solo in questo modo riuscireste ad interrompere l'escalation di violenza.  Se solo una di queste caratteristiche venisse a mancare, perdereste immediatamente credibilità agli occhi dell'aggressore che si sentirà "dominante" e con il pieno controllo della situazione, pronto a passare alla fase successiva: 4) FISICA: solitamente l'aggressore approccia allo scontro fisico con una spinta, rincarando le offese verbali (ad esempio: hai proprio una faccia da coglione ), sempre per valutare la risposta dell'aggredito. E' da tenere presente che un uomo aggredisce fisicamente un suo simile solo se ha la certezza quasi totale di avere la meglio su quest'ultimo, altrimenti non arriva al contatto fisico. Se l'aggredito non reagisce immediatamente per bloccare l'escalation di violenza, diventa una vittima e rischia di subire percosse.

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sicurezza personale

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