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La denuncia dell'intellettuale Hirsi Ali nel suo ultimo libro: "Perché l'islam è incompatibile con l'Occidente"

di Giovanni Ruggiero domenica 27 agosto 2017

2' di lettura

C'è un interrogativo che si impone ancora una volta davanti all'ultima più tragica mattanza di matrice islamica, quella messa a segno a Barcellona che ha sterminato 15 persone tra turisti e passanti che avevano come unica colpa quella di vivere in un Paese occidentale. Una domanda ricorre a ogni attentato rivendicato ora dall'Isis ora da Al Qaeda, come riporta Giampaolo Rossi sul Giornale, e cioè se l'islam è davvero compatibile con i valori dell'Occidente. Al quesito prova a dare una risposta l'ultimo libro dell'intellettuale somala Ayaan Hirsi Ali, intitolato "La sfida della Dawa". Oggi cittadina olandese, la scrittrice è dovuta scappare dall'Europa per le sue battaglie sui diritti civili, trovando casa negli Stati Uniti. Hirsi Ali ha subito l'infibulazione in tenera età, a 22 anni suo padre decide di darla in sposa a un potentato somalo, ma nel viaggio dal Canada verso il suo Paese, Hirsi Ali riesce a scappare dalla Germania. È nel suo ultimo libro che chiarisce quanto sia evidente ormai l'incompatibilità tra i valori occidentali e la religione islamica: "Noi ci soffermiamo solo sugli atti di violenza - ha detto in un'intervista al sito theintelligentconservative.com - ignorando l'ideologia islamista che sottende tali atti". E quella ideologia si basa sostanzialmente sulla Dawa: "il proselitismo islamico a base dottrinale per ogni musulmano - scrive Rossi - perché l'islam non è una religione come il cristianesimo o il buddismo, ma è innanzitutto una religione politica". C'è un grande equivoco di fondo, sostiene Hirsi Ali, nella lotta al terrorismo islamico, concentrata soprattutto nella eliminazione dei leader estremisti che inneggiano alla jihad: "ma ci sbagliamo e questo perché ignoriamo la Dawa". Il proselitismo islamico non ha nulla a che fare con le attività missionarie dei cattolici o le opere umanitarie che i vari organi religiosi possono svolgere nel mondo. La Dawa, ribadisce la scrittrice, è un'azione di indottrinamento che riguarda la sfera sociale e politica della vita quotidiana di ogni cittadino. Non ci sono quindi anime da salvare, perché il vero obiettivo è "distruggere le istituzioni di una società e sostituirle con la Sharia". 

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