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Sicilia: Fava annuncia quattro ddl, 'contro povertà e per diritto studio e trasparenza' (2)

domenica 17 dicembre 2017

2' di lettura

(AdnKronos) - "All’interno della regione la distanza fra i redditi è aumentata - dice Fava - Uno studio della fondazione RES indica come il reddito medio familiare (21.800 euro) è il più basso a livello nazionale (29% al di sotto la media) e il 50% delle famiglie in Sicilia vive con meno di 1.500 euro al mese. L'indice di diseguaglianza dei redditi è notevolmente salito in Sicilia fra il 2008 e il 2015: oggi l'ammontare dei redditi dei più ricchi è oltre otto volte superiore a quello dei più poveri. Contrastare la povertà è un elementare dovere delle politiche sociali. In Sicilia un sostegno al reddito acquista una valenza civica ancor più pregnante. Qui, più che altrove, la vita politica è inquinata dalla tendenza a barattare il voto contro favori, talora anche di minima entità. Il controllo del voto ha poi visto spesso come protagonisti i circuiti di potere mafioso. Rendere i cittadini meno dipendenti dalla morsa del bisogno, e riuscire a farlo riconoscendo loro un diritto pieno all'integrazione al reddito, può dunque rappresentare un passo avanti decisivo anche per contrastare il voto di scambio politico-mafioso e quello clientelare". Per quanto riguarda il disegno di legge sul diritto allo studio, Fava spiega: "Solo ripartendo dagli studenti, dall’accesso al sapere, da percorsi formative che accompagnino i cittadini per tutta la durata della loro vita sarà possibile invertire in Sicilia la rotta del disagio sociale, di una diffusa marginalità culturale e della dispersione irrimediabile delle nostre risorse umane". Un altro ddl riguarda la trasparenza. Ecco cosa recita il titolo del disegno di legge: 'Obbligo dichiarativo dei parlamentari dell’Assemblea Regionale Siciliana in tema di affiliazione a logge massoniche o similari'. "Il presente disegno di legge – analogamente a ciò che è stato proposto per i parlamentari nazionali - è tesa a introdurre per i parlamentari regionali un obbligo dichiarativo sull’eventuale appartenenza a qualunque titolo ad associazioni massoniche o similari che creino vincoli gerarchici, solidaristici e di obbedienza. L’obbligo dichiarativo risponde a un dovere di trasparenza nei confronti delle istituzioni e del corpo elettorale per il particolare tipo di vincolo – basato su principi di obbedienza e di riservatezza - che lega un massone alla propria loggia di appartenenza".

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