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Stamina: Umi, istituzioni incapaci di porre fine a vicenda, tutelare medici

domenica 22 giugno 2014

2' di lettura

Milano, 19 giu. (Adnkronos Salute) - "La vicenda Stamina continua a riempire le pagine dei giornali e continua l'effetto nefasto sugli Spedali Civili di Brescia, sulla sanità lombarda e italiana perché è ormai evidente che le Istituzioni politico-amministrative, dall'Azienda ospedaliera al ministero della Salute, hanno dimostrato la loro totale incapacità a porre fine a questa assurda vicenda che ormai dura da circa tre anni". Torna a esprimersi sugli effetti del caso Stamina l'Unione medici italiani (Umi). "All'Umi - spiega il presidente del sindacato Francesco Falsetti - interessa salvaguardare il decoro della professione e la dignità di tutti i medici bresciani (a parte le responsabilità al vaglio della magistratura) e in particolare della stragrande maggioranza dei medici ospedalieri degli Spedali Civili a cui va il merito, con il loro lavoro quotidiano nel rispetto delle regole, di tenere alto il nome della sanità di Brescia in condizioni di estrema precarietà. In questo senso ci siamo mossi negli ultimi mesi per consigliare ai medici di sospendere i trattamenti e mantenere la fiducia dei cittadini in loro". Secondo l'Umi anche l'Ordine dei medici di Brescia "avrebbe potuto risolvere la vicenda Stamina più volte intervenendo sui propri iscritti, sia come membri del Comitato etico sia come medici che hanno praticato i trattamenti consigliando loro comportamenti conformi al Codice deontologico medico e soprattutto autonomi rispetto alle presunte pressioni di natura politico-amministrative che hanno verosimilmente subito", incalza Falsetti. "Prendiamo atto - aggiunge Falsetti - dell'autonoma iniziativa di numerosi medici ospedalieri dei Civili nei confronti dell'Ordine, volta a esprimere il loro crescente disagio. E condividiamo con rammarico la decisione del professor Angelo Bollati", storico primario degli Spedali Civili di Brescia, dove ha diretto la Clinica neurochirurgica universitaria, oggi in pensione. Il camice bianco ha annunciato la sua decisione di lasciare l'Ordine perché, a suo dire, "la vicenda Stamina ha dimostrato che non è stato in grado di difendere adeguatamente la dignità della medicina".

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