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Teatro: Federico Gargallo, a Siracusa classici in scena grazie a mio nonno

sabato 31 maggio 2014

2' di lettura

Roma 31 mag. - (Adnklronos) - Cento anni fa nascevano le rappresentazioni classiche di Siracusa per iniziativa di un aristocratico colto, appassionato, uno degli ultimi mecenati moderni, Mario Tommaso Gargallo, come lo furono in Italia, Peggy Guggenheim, il conte Giuseppe Panza di Biumo, il barone e collezionista Giorgio Franchetti, Lelia e Marguerite Caetani Lovatelli. Sino al 22 giugno si svolgerà al Teatro Greco la storica manifestazione, grazie al sostegno organizzativo dell'Istituto del Dramma Antico. In programma l' 'Agamennone' di Eschilo diretto Da Luca de Fusco, con Elisabetta Pozzi, Massimo Venturiello, Mariano Rigillo nei ruoli protagonisti, 'Coefore -Eumenidi', allestite da Daniele Salvo, 'Le Vespe' di Aristofane affidate alla regia di Mauro Avogadro. Il ricordo dell'avventura umana e culturale di Gargallo, è vivo nelle parole del nipote, Federico, storico e studioso, erede spirituale dell'aristocratico siciliano. '"Quando mio nonno decise di fondare le rappresentazioni classiche, con un gruppo di amici e parenti, nel 1913, aveva solo 25 anni -racconta all'AdnKronos- Aveva avuto la grande fortuna di assistere alle rappresentazioni classiche nei teatri romani di Fiesole e di Nimes. La sua idea era molto semplice e rivoluzionaria: portare, a Siracusa, nel più grande teatro Greco della Magna Grecia le rappresentazioni classiche. Lo potè fare - scherza Federico Gargallo - grazie ad una fortuna sfacciata, ad una 'abominevole' ricchezza". "Fu lui, infatti, a finanziare personalmente tutta la manifestazione. Mio nonno scoprì anche di possedere straordinarie doti imprenditoriali -prosegue il nipote- in un 'epoca, dove chi proveniva da famiglie molto ricche spendeva, spandeva, spesso dissipava". L'avventura iniziò grazie alla collaborazione e al sostegno del fratello, ma soprattutto all'amicizia con l'allora sovrintendente di Siracusa Paolo Rossi, uno dei padri dell'archeologia moderna, e con Ettore Romagnoli, grande grecista. "Tra i due -ricorda ancora Federico Gargallo- si creò una parterniship felice, ma non sempre facile. Mio nonno aveva una straordinaria conoscenza delle arti, del mondo antico e contemporaneo, un fiuto per gli artisti emergenti. Fu proprio mio nonno a portare a Siracusa, Duilio Cambellotti, alla quale affidò l'allestimento delle scenografie e la creazione dei costumi per alcuni spettacoli, come oggi accade per Arnaldo Pomodoro". (segue)

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