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Freccero: la tv generalista la vedono solo anziani e tamarri

di Matteo Legnani venerdì 31 ottobre 2014

2' di lettura

"Il mondo della tv generalista si è atrofizzato, tanto che il modello di creatività è diventato la soap opera, prodotti come Il segreto o Un’altra vita. La situazione è drammatica e l’unico antidoto è una leggina semplicissima che imponga una quota di produzione ai canali digitali". Parola di Carlo Freccero, che ha guidato diversi canali generalisti tra gli anni ’80 e i primi anni del nuovo millennio (Canale 5, Italia1, Rai2) fino all'incarico a Rai4, lasciato nell'estate 2013 per andare in pensione. Intervenendo al convegno "Nuovi contenuti, nuovi contenitori" organizzato a Roma da Anart (Associazione Nazionale Autori Radiotelevisivi e Teatrali) e dalla Siae, Freccero ha aggiunto che "la tv generalista, anche per mancanza di soldi fa riferimento ormai a due soli 'tesoretti' di pubblico: gli anziani, target di riferimento di Rai1 per interderci, e il pubblico degli analfabeti, dei più ignoranti, dei tamarri e delle donne tatuate. E non c’è spazio per la creatività nemmeno sulle reti digitali perchè queste non producono niente. Così la schiuma della creatività si trova solo sul web. E il bello è che non si riesce nemmeno a trasferire sulle reti digitali la creatività che si esprime sul web, perchè la tv digitale non deve  costare proprio nulla". Anche la crisi del talk, secondo Freccero, è legata a questa situazione: "La somma del pubblico del talk -ha sottolineato- faceva circa il 16% dello share della tv generalista. Ma il pubblico del talk è un pubblico vivace, interessato all’attualità e si è dimezzato proprio perchè non si riconosce più nel livello bassissimo raggiunto dai canali generalisti e si è spostato sul web, sulla pay tv e su consumi personalizzati dove trova contenuti più interessanti. Sulla tv generalista non si muove più nulla. E questo è drammatico".

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