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Coldiretti/Ixè: a Natale 1/3 spesa a tavola, con 4,3 mld è prima voce

domenica 20 dicembre 2015

2' di lettura

Roma, 16 dic. (Labitalia) - L’agroalimentare con regali enogastronomici, pranzi e cenoni è quest’anno la voce più pesante del budget che le famiglie italiane destinano alle feste di fine anno, con una spesa complessiva per imbandire le tavole del Natale e del Capodanno di 4,3 miliardi di euro, il 6% in più dello scorso anno. E’ quanto emerge dall’analisi Coldiretti/Ixè 'Il Natale sulle tavole degli italiani', presentata all’Assemblea nazionale, dalla quale si evidenzia che la quota della spesa per il cibo risulta pari a oltre un terzo del budget totale delle feste. Se la spesa per cibi e bevande rappresenta il 34%, al secondo posto secondo Coldiretti/Ixè si piazzano i regali con il 23%, seguiti dall’abbigliamento con il 17% mentre al divertimento è destinato il 15% e ai viaggi e vacanze appena l’11%. Anche per effetto dei recenti fatti di cronaca - precisa la Coldiretti - gli italiani quest’anno preferiscono scambiarsi i regali e avere una buona cena a casa piuttosto che lanciarsi in lunghi viaggi o andare al cinema, a teatro, ai concerti o nelle discoteche. Gustare insieme pranzi e cenoni o fare gustosi regali a parenti e amici è una scelta gratificante per gli italiani che qualificano però le proprie scelte di acquisto con una netta preferenza verso i prodotti locali e Made in Italy. Si assiste - afferma la Coldiretti - a una fortissima attrazione verso la riscoperta del legame con i prodotti del territorio e secondo l’indagine Coldiretti/Ixè il 61% degli italiani responsabili della preparazione dei pasti porterà in tavola prodotti Made in Italy, anche se c’è un buon 24% che acquisterà guardando soprattutto al prezzo e alle offerte. Nel tour de force enogastronomico di quasi due settimane gli italiani - stima la Coldiretti - faranno sparire quasi cento milioni di chili tra pandori e panettoni, 50 milioni di bottiglie di spumante, ventimila tonnellate di pasta, 6,5 milioni di chili tra cotechini e zamponi, 800 mila capponi, 500 mila tacchinelle e 500 mila faraone lesse, farcite o cotte in forno, in gelatina o in rollè ma anche frutta secca, pane, carne, salumi, formaggi e dolci. L’andamento dei consumi di Natale - precisa la Coldiretti - condiziona il futuro di molte imprese agroalimentari e addirittura l’esistenza di interi comparti, dal pandoro al panettone, dai cotechini alle lenticchie. “Dalle scelte di Natale degli italiani dipendono anche i posti di lavoro di una parte consistente dell’economia Made in Italy”, afferma il presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo, nel sottolineare che “l’agricoltura e l’alimentazione sono gli elementi più evidenti di distintività del Paese che possono offrire un grande contributo ad una ripresa sostenibile e duratura che fa bene all’economia all’ambiente e alla salute”.

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