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Capitali dello smog 2015: Milano, Torino, Napoli e Roma città 'oltre i limiti'

domenica 20 dicembre 2015

2' di lettura

Roma, 18 dic. - (AdnKronos) - Anche il 2015 si sta per chiudere all’insegna dello smog, con le principali città italiane in piena emergenza. Milano, Torino, Napoli e Roma: sono queste le città in cui, dal 1 gennaio 2015, le centraline hanno registrato più superamenti del limite stabilito dalla legge (Dlgs 155/2010) dei 35 giorni all'anno con concentrazioni di Pm10 superiori a 50 microgrammi per metro cubo. Secondo alcune anticipazioni di Legambiente sui dati della campagna di monitoraggio “Pm10 ti tengo d’occhio”, a guidare la triste classifica è Milano con 86 superamenti, seguita da Torino con 73, Napoli (59) e Roma (49), le stesse città che proprio in questi giorni soffrono di più per le elevate concentrazioni di Pm10. Per stilare la classifica, lo studio ha preso come riferimento la centralina peggiore (quella che ha registrato il maggior numero di superamenti fino a questo momento) presente nella città, a partire dai dati disponibili sui siti delle Regioni, delle Arpa e delle Provincie. "È stato scelto questo criterio per il confronto tra le città perché le Regioni scelgono modalità diverse nella comunicazione dei dati e nel conteggio dei superamenti - fa sapere Legambiente - La centralina peggiore sicuramente non è indicativa della qualità media dell'aria di tutto il perimetro urbano, ma riporta la situazione più critica di cui gli amministratori locali e gli abitanti devono essere a conoscenza e di cui devono tenere conto". Il particolato atmosferico è da molti anni ormai considerato tra gli inquinanti di maggior impatto sulla salute delle persone, per via delle sue “capacità” di essere facilmente inalato dall’apparato respiratorio e per le alte concentrazioni che si registrano specialmente in ambiente urbano. Secondo l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Iarc), l’inquinamento atmosferico è cancerogeno per la salute umana, specialmente per ciò che concerne il particolato atmosferico o polveri sottili e risulta spesso associato ad una maggior incidenza del cancro. Le particelle fini (Pm10 e Pm2,5) possono originarsi, oltre che per cause naturali, anche per cause antropiche (come l’usura dell’asfalto, dei pneumatici e delle pastiglie dei freni delle vetture, per la combustione dei motori e per quella degli impianti di riscaldamento solo per citarne alcune). Il Pm10 comprende tutte le particelle che hanno un diametro uguale o inferiore a 10 micron (1 millesimo di millimetro).

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