Roma, 9 gen. - (Adnkronos) - Un'interrogazione parlamentare per chiedere al ministro della Giustizia, Annamaria Cancellieri, di avviare un'ispezione sull'interrogatorio di un testimone al processo sul caso di Giuseppe Uva, morto nel 2008 dopo essere stato trattenuto per due ore e mezzo all'interno di una caserma dei carabinieri. A presentarla è Luigi Manconi, presidente della Commissione per i diritti umani del Senato. "Ho appreso che, il 26 novembre dello scorso anno, Alberto Biggiogero, il testimone oculare portato in caserma insieme a Giuseppe Uva la notte prima che quest'ultimo morisse, è stato interrogato dai pubblici ministeri di Varese Agostino Abate e Sara Arduini. Questo interrogatorio - spiega Manconi - è stato fatto cinque anni e mezzo dopo la denuncia presentata da Biggiogero in merito ai fatti di quella notte, e solo dopo che il ministero della Giustizia aveva presentato richiesta di un'azione disciplinare nei confronti del pm Abate per i gravi comportamenti e omissioni di cui si sarebbe macchiato e, tra essi, il mancato interrogatorio di Biggiogero. Apprendo che l'interrogatorio, durato quasi quattro ore, si sarebbe svolto con modalità che suscitano preoccupazione - denuncia il senatore - rispetto alla tutela della serenità e delle stesse garanzie che il codice prevede per qualunque testimone". "Pare che il teste sia stato mortificato attraverso riferimenti al suo stato di salute risalente a numerosi anni precedenti la morte di Giuseppe Uva - aggiunge - pare che non gli sia stato concesso di riferire le circostanze sulle quali era chiamato a deporre attraverso atteggiamenti intimidatori e verbalmente aggressivi e pare che sia stato minacciato di arresto nel caso in cui avesse confermato la ricostruzione dei fatti riferiti nella denuncia del 14 giugno 2008". Manconi annuncia quindi l'interrogazione al guardasigilli "per dissipare ogni possibile dubbio circa eventuali violazioni di leggi o regolamenti. Se quanto da me appreso corrispondesse al vero, ci troveremmo di fronte all'ennesimo comportamento, per così dire, bizzarro, per non ricorrere a termini troppo enfatici, di un pubblico ministero in evidente difficoltà".