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Corte di Strasburgo, dopo Contrada adesso spera anche Dell'Utri

di Matteo Legnani domenica 19 aprile 2015

2' di lettura

Si scrive Contrada ma si legge Dell'Utri. La sentenza della Corte europea dei Diritti dell'Uomo, che ieri ha stabilito l'illegittimità della condanna dell'ex funzionario del Sisde visto che ai tempi (1988) il reato di concorso esterno in associazione mafiosa non era ancora stato configurato, apre la stgrada alla revisione della condanna dell'ex senatore di Forza Italia. Scrive infatti il quotidiano Il Giornale che i fatti per cui Dell'Utri è stato condannato in via definitiva per concorso esterno arrivano fino al 1992. Cioè prima di quel 1994 che nell'interpretazione di Strasburgo diventa l'anno chiave per una effettiva definizione del reato, che non è previsto da alcuna legge ma è nasce dall'incrocio delle norme studiate dai magistrati. La Corte europea, in pratica, dice che il concorso esterno si consolifdò per effetto di quelle sentenze  tra la fine degli anni '80 e il '94. Dunque, non può essere apprilcato retroattivamente per giudicare fatti commessi in precedenza. Per questo, secondo quanto riporta Il Giornale, dovrebbe essere rivista anche la posizione di Dell'Utri per quel che riguarda la nascita di Forza Italia nel '93-'94. L'avvocato Pietro Federico, storico legale di Dell'Utri, si dice "cauto" , ma sottolinea come "le due storie sono in gran parte sovrapponibili, almeno a livello cronologico visto che per Dell'Utri  la condanna poggia addirittura su un summit del 1974 tra i vertivi di Cosa nostra e il futuro parlamentare. Ebbene - prosegue il legale - nel '74 non solo non era configurato il concorso esterno ma non c'era nemmeno il 416bis che nel nostro codice penale configura l'associazione di stampo mafioso, che è stata introdotta solo nel 1982".

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