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Survival vs Wwf, l'accusa è di complicità negli abusi contro i Baka

domenica 12 ottobre 2014

2' di lettura

Roma, 6 ott. - (AdnKronos) - Survival International, il movimento mondiale per i diritti dei popoli indigeni, contro il Wwf. L'associazione del panda sarebbe complice, denuncia Survival, dei gravi abusi perpetrati nei confronti dei "Pigmei" Baka nel Camerun sudorientale per mano di squadre anti-bracconaggio sostenute e finanziate proprio dal Fondo mondiale per la natura. Ad allontanare i Baka dalle loro terre, la ragione della conservazione, perché gran parte del loro territorio è stato convertito in aree protette, che includono anche alcune zone destinate ai safari di caccia. "Anziché occuparsi dei potenti che reggono le fila del bracconaggio organizzato, i guardaparco e i soldati perseguitano i Baka, che cacciano solamente per sfamare le loro famiglie - fa sapere Survival - I Baka e i loro vicini, accusati di bracconaggio, subiscono arresti, pestaggi e torture. Molti Baka raccontano di amici e parenti morti a causa delle percosse. Il ministro delle Foreste e della Fauna del Camerun, che recluta i funzionari forestali, è finanziato dal Wwf. Il Wwf, inoltre, fornisce alle guardie assistenza tecnica, logistica e materiale. Senza questo sostegno, le squadre anti-bracconaggio non potrebbero operare". Gli standard delle Nazioni Unite impongono a qualsiasi azienda di impedire o mitigare l’eventuale “impatto negativo sui diritti umani collegato alle sue operazioni”, anche se non vi ha contribuito; nonostante il ruolo cruciale che gioca "nell’industria della conservazione sottolinea Survival International - il Wwf sembra però restio a riconoscere le proprie responsabilità. Sebbene le prove dimostrino che le squadre anti-bracconaggio abbiano violato gravemente i diritti dei Baka, il Wwf continua a fornire il suo determinante sostegno". “I popoli indigeni sono i migliori conservazionisti e custodi del mondo naturale. Conoscono le loro terre e ciò che accade su di esse meglio di chiunque altro - dichiara il direttore generale di Survival, Stephen Corry - Se vogliamo che la conservazione funzioni, le organizzazioni conservazioniste come il Wwf devono rispettare la legge internazionale, proteggere i diritti dei popoli indigeni sulle loro terre, chiedere a loro qual è il tipo di aiuto di cui hanno bisogno per proteggere l’ambiente, ascoltarli ed essere poi pronti a sostenerli il più possibile. In tema di conservazione, è necessario un radicale cambiamento di mentalità". “Pigmei” è un termine collettivo usato per indicare diversi popoli cacciatori-raccoglitori del bacino del Congo e di altre regioni dell’Africa centrale. Il termine è considerato dispregiativo e quindi evitato da alcuni indigeni, ma allo stesso tempo viene utilizzato da altri come il nome più facile e conveniente per riferirsi a se stessi. Survival ha presentato un’interrogazione alla Commissione Nazionale del Camerun per i Diritti Umani e le Libertà sollecitando un’indagine su queste violazioni.

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