CATEGORIE

Malattia Crohn, dati preliminari promettenti con Ustekinumab

di AdnKronos domenica 23 febbraio 2020

2' di lettura

Roma, 19 feb. (Adnkronos Salute) - Nuovi dati su un anticorpo monoclonale contro la malattia di Crohn. Presentati al recente 15.esimo congresso della European Crohn's & Colitis Organisation (Ecco), da Janssen (gruppo Johnson & Johnson), i risultati preliminari dello studio di fase 3b Stardust. A 16 settimane dall'inizio del trattamento, in aperto, con una dose di circa 6 mg/kg di ustekinumab per via endovenosa, seguita dopo otto settimane da una dose di 90 mg per via sottocutanea, il 79% dei pazienti con malattia di Crohn attiva di grado da moderato a grave ha ottenuto una risposta clinica e il 67% è in remissione clinica. L'endpoint primario dello studio sarà valutato dopo 48 settimane, quando sarà confrontata la risposta endoscopica tra i pazienti adulti con malattia di Crohn che ricevono la terapia di mantenimento con ustekinumab. Alla sedicesima settimana, i pazienti che hanno raggiunto una diminuzione pari o superiore a 70 punti dell’indice di attività della malattia di Crohn (CDAI70-responder) sono stati randomizzati in gruppi di trattamento treat-to-target o di cura standard in un rapporto 1 a 1. Questo approccio è una strategia che prevede un attento monitoraggio dell'attività di malattia, come ad esempio con la risposta endoscopica, e che permette di correggere via via il trattamento farmacologico, puntando a un obiettivo predefinito, in questo caso la remissione. Dei 220 soggetti randomizzati nel braccio treat-to-target, il 37% ha ottenuto una risposta endoscopica alla sedicesima settimana. L'endoscopia alla sedicesima settimana è stata valutata solo nel gruppo treat-to-target, precisa una nota. "I pazienti con malattia di Crohn possono rispondere al trattamento, ma continuare a manifestare stati infiammatori interni causa anche di danni irreversibili. Questi pazienti possono trarre beneficio da un approccio di trattamento maggiormente proattivo e solido e da metodi di monitoraggio meno invasivi", ha affermato Silvio Danese, direttore del Centro per le malattie infiammatorie croniche intestinali dell'Ospedale Humanitas di Milano, coordinatore dello studio Stardust. "Confido nel rapido ottenimento di ulteriori dati che possano aiutarci a comprendere meglio i possibili benefici di una strategia treat-to-target e trovo molto incoraggianti i risultati che dimostrano la potenziale utilità clinica dell’ecografia intestinale, metodo non invasivo, nel contribuire a fare da guida nel trattamento della malattia di Crohn", aggiunge Danese. "Stardust è una pietra miliare nel corso del nostro impegno volto ad aiutare i pazienti con malattia di Crohn e gli specialisti che la curano", ha spiegato Jan Wehkamp, vice president Gastroenterology Disease Area Leader di Janssen Research & Development. "I dati provenienti da questo studio possono fornirci conoscenze cliniche chiave in grado di influenzare le strategie di trattamento future". Ustekinumab è attualmente approvato per il trattamento di adulti con malattia di Crohn attiva di grado da moderato a grave negli Stati Uniti, in Canada, nell’Unione europea e in Giappone.

tag

Ti potrebbero interessare

Luminance, tutti i segreti del superyacht: chi è il suo proprietario

Chi è il proprietario del mega yacht avvistato in Gallura, nelle acque tra Palau e San Teodoro? Dietro il Luminan...

Daniele Ciprì si racconta: la carriera e i nuovi progetti

L'incontro con Daniele Ciprì, regista, sceneggiatore e direttore della fotografia è entusiasmante. Il ...
Annamaria Piacentini

A Villa Marigola il primo Convegno nazionale sulla cessione dei crediti inesigibili: sono un’opportunità

Nella suggestiva cornice di Villa Marigola si è svolto questa mattina il primo Convegno Nazionale dedicato a un t...

Tragedia in Sudan: l’ospedale di El-Muglad colpito, quando i droni della morte strappano i malati alle cure

“In un contesto umanitario disastroso e con un sistema sanitario ormai al collasso, l’ospedale di El-Muglad,...