Taranto, 9 mar. - (Adnkronos) - Nei giorni scorsi l'avvocato Fabrizio Giusti ha presentato la prima di una serie di cause civili, con relative richieste di risarcimento, in cui si sostiene che alcuni cittadini di Taranto sono stati gravemente danneggiati, si sono ammalati o sono addirittura deceduti a causa dei fumi e degli sversamenti tossici e inquinanti dello stabilimento siderurgico Ilva. Il primo caso riguarda i congiunti (marito e due figli) di una casalinga di 60 anni morta meno di due anni fa per una grave forma tumorale alla cervice uterina. La signora viveva nel rione Tamburi, lo stesso che si trova a ridosso del siderurgico dove la concentrazione di inquinanti e' piu' marcata, come maggiore e' l'incidenza delle patologie tumorali. L'impianto probatorio si avvale della documentazione formata e acquisita agli atti del processo penale a carico dell'Ilva per presunto disastro ambientale, nell'ambito del quale il gip del Tribunale di Taranto Patrizia Todisco ha disposto, mediante l'incidente probatorio, due accertamenti peritali e, precisamente, una perizia medico-epidemiologica ed una perizia chimico-ambientale. Le perizie hanno collegato, nel primo caso l'incremento delle malattie tumorali nella zona di Taranto rispetto alla media nazionale all'attivita' inquinante dell'Ilva e, nel secondo, le sostanze inquinanti rinvenute e monitorate alle specifiche emissioni caratteristiche del processo produttivo dell'Ilva e non di altre industrie presenti sul territorio. (segue)